(Fabrizio Dassano)

Siamo andati sulla Luna, ma mi sa che forse non andremo mai su Marte. Il problema è che gli astronauti potrebbero essere colpiti da trombosi per la permanenza prolungata in assenza di gravità: uno studio pubblicato su “Jama” dice sostanzialmente che “l’esposizione per lunghi periodi a un ambiente in assenza di gravità provoca uno spostamento del sangue verso la testa rispetto alla postura eretta che si ha sulla Terra, le cui conseguenze al momento sono del tutto sconosciute”.

Sulla Terra, la gravità agisce nello spostare il sangue dalla testa ai piedi e in tutte le parti del corpo, per cui ci si sentirebbe davvero strani se per un motivo qualsiasi il sangue si fermasse per un lungo tempo all’interno delle mani o di un qualsiasi organo del corpo. Il che non è allettante.

E le brutte notizie dallo spazio non finiscono qui: sulla SSI (Stazione Spaziale Internazionale) entrambi i gabinetti a disposizione degli astronauti si sono guastati a poche ore di distanza uno dall’altro. E così Luca Parmitano, l’astronauta italiano al comando della missione da ottobre, e il resto dell’equipaggio (i russi Alexander Skvortsov e Oleg Skrypochka e gli americani Christina Cook, Andrew Morgan e Jessica Meir) sono rimasti senza bagno.

E questo è un problema perché fossero stati in campagna, sarebbero usciti a farla dietro un cespuglio. Che già se abiti in città è più complicato, visto che con la fine dei vespasiani, non ti resta che il bar: ma se devi andare spesso rischi i problemi di aritmia cardiaca da eccesso di caffeina mentre se prendi l’alternativa liquida, bibita o acqua, il problema si ripresenta al bar successivo per il troppo liquido assunto continuamente. In teoria, anche gli ospiti della SSI potrebbero uscirne un attimo (per “espletare” nel buio interstellare), ma una volta fuori non potrebbero aprire la tuta… Insomma un bel problema. E siccome la Nasa prevede sempre quasi tutto, è stato attuato il protocollo d’emergenza: il comandante Parmitano e i colleghi hanno dovuto ripiegare sui pannoloni.

Ma i guai non finiscono qui: sulla rivista “Nature” è stata pubblicata la scoperta di un buco nero “mostruoso” e “vicino” alla Terra – Gasp! -, di tipo stellare, ma dalla massa assai elevata: circa 70 volte quella del nostro Sole, un valore di ben 4-5 volte superiore al limite che le attuali teorie indicano per un oggetto celeste di questo tipo. Nel team che ha individuato il buco nero c’è anche Mario Lattanzi, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Sulla Terra invece pare ci si stia inesorabilmente avvicinando all’inverno! Il terribile evento è previsto per la mezzanotte del 21 dicembre prossimo! Pare non ci sia alcun rimedio!