(Filippo Ciantia)

La pioggia è abbondante e il forte vento investe la piazza della chiesa. Mentre affretto il passo per la messa mattutina, mi colpisce vederli insieme, dietro al banchetto a favore della parrocchia di Veleru. Stanno vendendo riso e dolci per raccogliere fondi per mandare a scuola i bambini poveri dell’India.

Sono sempre presenti, discreti, silenziosi e alacri. Ovunque ci sia bisogno di dare una mano per una causa solidale e cristiana, non mancano i loro volti sereni. Paolo è sempre disponibile quando serve “manovalanza”, ma anche quando può offrire la sua competenza professionale. Quanto sono preziose le certificazioni ambientali degli edifici parrocchiali e dell’asilo!

Paolo ed Alessia sono entrambi ingegneri ambientali. Oltre a tanti disagi, la vita del pendolare sui treni delle FNM può anche offrire l’incontro della vita. Si sono conosciuti, sono diventati amici, si sono fidanzati grazie al quotidiano viaggio verso e dal Politecnico.

Il secondo incontro “illuminato dall’alto” lo hanno avuto alcuni anni dopo il matrimonio. Avviene durante la prima gravidanza. La gioia dei genitori viene raggelata dal responso della prima ecografia morfologica. I primi responsi dei medici gettano la coppia nel panico: “Sindrome da ipoplasia del ventricolo sinistro. Si tratta di una cardiopatia incompatibile con la vita: potete interrompere la gravidanza, oppure aspettare la nascita, ma non ci sono proprio speranze”.

L’angoscia è grande e anche lo smarrimento, finché non vengono consigliati di contattare il dottor Vanini, della scuola cardiochirurgica del maestro Parenzan di Bergamo. Lavora all’ospedale di Massa, dove, durante la guerra nell’ex Jugoslavia, ha operato centinaia di piccoli cardiopatici grazie alla iniziativa umanitaria “Gift of Life” dei rotariani americani. Il cardiochirurgo ridona anche a loro il dono della vita: “il vostro bambino ha poche probabilità di sopravvivere, ma non siate voi a togliergliele”. Il piccolo Andrea ha avuto bisogno di molti interventi chirurgici e di tante preghiere. Oggi Andrea ha 17 anni e si prepara alla maturità. Conduce una vita normale, lietamente impegnato con la sorella Agnese in parrocchia.

Il poeta francese Charles Péguy diceva che “per sperare occorre aver ricevuto una grande grazia”.