Secondo la tradizione ebraica, in ogni generazione esistono 36 Giusti il cui comportamento virtuoso regge il mondo. Non sono consapevoli del loro ruolo e vivono in anonimato, guidati da umiltà e compassione. Senza di loro il mondo cesserebbe di esistere.
Don Antonio iniziò con queste parole l’omelia al funerale di Clara. A tutti parvero parole adatte ad una vita ultracentenaria, vissuta nella semplice e continua gratitudine per tutto quello che le accadeva e per ogni piccolo aiuto che riceveva, soprattutto durante la lunga malattia.
Don Antonio continuò l’omelia, spiegando che quando uno di questi 36 Giusti muore, deve essere sostituito. La pronipote Rachele sussurrò all’orecchio della sua mamma: “Forse devo essere io a sostituirla?”. Tale era la stima e il legame con la bisnonna che, dopo il funerale, riprese un suo vecchio disegno in cui aveva rappresentato i nonni, i genitori, il fratello e la sorellina e aggiunse la bisnonna Clara in carrozzina, ed in una nuvoletta la sua frase preferita: “Ringraziamo il cielo!“.
In Clara alla pacatezza si accompagnavano grandi passioni. Innanzitutto la grande fede coltivata nel cammino neocatecumenale, che si esprimeva nella cura delle persone, in particolare di seminaristi e sacerdoti, per i quali aveva una speciale attenzione. Avrebbe desiderato un sacerdote in famiglia, ma il suo Signore pensò diversamente e le donò 4 figli, 21 nipoti e 33 pronipoti, che erano il suo orgoglio. Appassionata di arte, disegnava, dipingeva ed era una sarta abile e creativa. A scuola e in vacanza le sue figlie suscitavano invidia per la loro eleganza. I suoi racconti erano ricchi di particolari intensi e avvincenti: pieni di saggezza e mistero.
Attaccata e appassionata alla vita fino all’ultimo, le piaceva cucinare per la grande famiglia, ma anche gustare il buon cibo. Amava la natura, soprattutto le montagne, che ammirava in vacanza con la sorella Lilia e la sua altrettanto grande famiglia. La montagna preferita era la Punta dei Tre Scarperi, una piramide a più punte, perfetta.
Ha voluto essere sepolta nel piccolo cimitero di Monte Compatri, nei Castelli Romani, dove si produce il buon vino che rallegrava la mensa di tutta la famiglia riunita a casa del figlio.
Dal monte Tuscolo, contemplava, nella pace, il vasto panorama, fino al mare dell’infinito orizzonte dell’Oltre che ha sempre amato.