(Fabrizio Dassano)

I mali di questa stagione sono diventati tanti. Una nuova epoca del male che ci mette a dura prova. Un falso momento di calore primaverile mi ha fatto decidere di andare in cortile solo con la maglietta, per qualche istante, e ciò è stato fatale: un tremendo raffreddore mi ha assillato per tre giorni, con delle notti insonni. Ho avuto un aspetto indecoroso, malcelato dalla mascherina, ma sonoramente imbarazzante con serie di starnuti da quarantacinque colpi ognuna che ha messo a dura prova la FFP2. Però ho starnutito senza più portare la mano davanti al naso! A casa poi ho preso la pentola e ho fatto i suffumigi con l’eucalipto che mi ha fatto starnutire come una contraerei, molestando il vicinato in piena notte.

In realtà fin dal 6 gennaio sono ancora sofferente a causa di una dolente “lombo e sciatalgia”. Nel senso che ciò è avvenuto in due fasi. Quel mattino nevicava e mettendomi un calzettone per uscire con il cane sotto la neve, ho sentito una fitta feroce alla schiena, quasi un bruciore insistente. Sono riuscito a mettermi il secondo calzettone, le mutande lunghe e i pantaloni, poi sono andato per campagna innevata. Mi ero detto che camminando sarebbe passato il tutto. Ma dopo la camminata è sopraggiunto un dolore feroce.

Dopo circa una settimana il dolore è diminuito ma si è trasferito alla gamba destra. Il nervo sciatico si era infiammato e la gamba mi dava il tormento, soprattutto la notte. Poi col tempo il dolore è cessato ma ho la sensazione che la gamba oggi si sia accorciata e spesso perdo il controllo, soprattutto quando faccio le scale e sono già caduto tre volte. Per un certo periodo ho anche girato con il bastone ma l’ho sempre tenuto nascosto nel baule dell’auto.

Nel frattempo ho dovuto cambiare gli occhiali perché dopo tre anni non ci vedevo più da vicino. Quindi, debitamente alleggerito nel portafogli in tasca, mi sono apprestato a vedere bene da vicino, e quindi a vedermi di nuovo allo specchio al mattino e centrarmi di nuovo la faccia per lavarmela, smettendola di bagnare il pavimento.

Però resta il problema di levare gli occhiali in tempo, il che prevede un ottimo coordinamento degli arti superiori che alle 7 del mattino non mi appartiene.

Quindi mentre in Europa soffiano pericolosamente insistenti i venti di guerra, non mi resta che chiudere con una amara constatazione: i vecchi decidono le guerre ma a combatterle ci vanno i giovani.