(Graziella Cortese)

Ha vinto il premio speciale della giuria all’ultima Mostra Internazionale del Cinema a Venezia e sorpreso il pubblico in sala, poiché si tratta di un film “raro”, dalle ambientazioni insolite e dalle emozioni antiche.

Nell’agosto 1961 il Gruppo Speleologico Piemontese, formato da giovani e intraprendenti esploratori, devia il consueto cammino lungo le Alpi dirigendosi verso il sud dell’Italia. La meta è il Monte Pollino, in Calabria, o più precisamente le sue pendici. Quella che dovranno affrontare i protagonisti è una sorta di scalata al contrario, poiché al di sotto della montagna si apre l’Abisso del Bifurto, una grotta di origine carsica molto profonda. Una cavità sotterranea che scende per 863 metri, lungo le rocce che ci riportano alle origini del mondo.

La spedizione rappresenta un’impresa epica, anche se nell’Italia di allora acquisisce molta più attenzione la costruzione del grattacielo Pirelli a Milano; i due momenti non potrebbero essere più contrapposti: da una parte il simbolo del boom economico e l’ascesa verso l’alto del capitalismo nel nostro Paese, dall’altra il mistero profondo della natura legato a un’esperienza quasi mistica.
Il giovane regista Michelangelo Frammartino, milanese di origini calabresi (Caulonia), ha raccontato di aver scoperto la vera anima del Parco del Pollino dopo aver conosciuto Giulio Gecchele, il “capitano” della missione del 1961. Per ammirare il cinema di Frammartino e per comprenderlo dobbiamo riabituarci al buio.

Desideriamo ricordare ai lettori che lunedì 4 ottobre si chiude la settima rassegna “Tutti pazzi per il cinema”: nonostante le difficoltà dovute al periodo di emergenza sanitaria, l’iniziativa ha riscosso un notevole successo. Il film proiettato sarà “Vulnerabili”, di Gilles Bourdos: come sempre al cinema Verdi di Candelo (Biella).

IL BUCO di Michelangelo Frammartino
paese: Italia, Germania, Francia 2021
genere: drammatico
interpreti: Leonardo Larocca, Claudia Candusso,
Mila Costi, Carlos José Crespo, Antonio Lanza
durata: 1 ora e 33 minuti
giudizio: bello