di Manuele Cecconello e Maurizio Pellegrini
paese: Italia, 2017
genere: documentario
interpreti: Christian Pellizzari, Nino Cerruti,
Argante Bocchio
durata: 52 minuti
giudizio: interessante-bello

Ogni film, in quanto forma d’arte, porta in sé l’idea della sua nascita e il lavoro che risulta nella sua attuazione: non termina semplicemente quando usciamo dalla sala cinematografica.
La pellicola di questa settimana rappresenta al meglio l’unione di questi elementi: essa raccoglie la storia di un lavoro, l’industria tessile biellese, le radici di un territorio e un pezzo degli avvenimenti che hanno portato alla conquista della libertà nel nostro Paese e la lotta per la Resistenza.
Argante ha 90 anni, è stato comandante partigiano e dietro gli occhiali si commuove quando ricorda il periodo tra il 1944 e il 1945: in piena guerra mondiale, si riuniscono in gran segreto a Biella imprenditori, operai e partigiani con l’intento di salvaguardare l’attività delle fabbriche tessili e contemporaneamente migliorare le condizioni lavorative. Si arriverà così al Patto della Montagna, un accordo che sancirà le regole salariali degli operai e (primo atto pubblico in Europa), stabilirà la parità retributiva tra uomo e donna.
Oggi molto tempo è trascorso… Christian Pellizzari è un giovane stilista milanese, molto attento alla storia della materia prima per le stoffe che utilizza e durante le sue ricerche incontra Nino Cerruti celebre imprenditore biellese (figlio di Cerruti, uno dei firmatari del Patto); insieme decidono di offrire un omaggio simbolico proprio ad Argante: un abito cucito apposta per lui, nel ricordo della Resistenza e di un periodo che ha posto le basi per il futuro e da cui abbiamo ricevuto un’importante eredità.
Non è sempre semplice la distribuzione nelle sale dei film/documentari: per ora l’opera ha raggiunto le zone di Biella, Torino e Firenze ma il team che si dedica alla lavorazione è in costante fermento per l’accesso a festival e circuiti italiani e internazionali.
Non proprio come un messaggio all’interno di una bottiglia, ma ritrovato dentro la tasca di una giacca…

Graziella Cortese