XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Marta lo ospitò e Maria ha scelto la parte migliore

(Sr. Serena e Sr .Valentina, Monastero di Lugnacco)

Quante lectio vissute con questa Parola! Ed ogni volta una sfumatura diversa per la nostra conversione.

Papa Benedetto notava come difficilmente non proviamo simpatia per Marta. Marta che accoglie, Marta che corre, Marta assorbita dalla sua diaconia. Marta che rimprovera il Signore perché non rimprovera Maria, perché, detto chiaro chiaro Maestro: non t’importa nulla che noi facciamo, sbrighiamo, serviamo? Non t’importa che siamo sempre noi a correre, non vedi la nostra fatica? Non ti spiace che in questo peso siamo lasciati soli e sia tutto sulle nostre spalle? Non t’importa?

Fai dunque giustizia: rimprovera questa mia sorella e dille che mi aiuti (come siamo buffi quando ordiniamo al Signore come comportarsi con le nostre sorelle e fratelli, quando suggeriamo parole e modalità perché Lui faccia capire agli altri che noi abbiamo ragione).

“Marta Marta”, il nome ripetuto rivela che siamo di fronte a una vocazione. Il Signore interrompe i suoi discorsi, possiamo immaginare che non stesse parlando del più e del meno se tutti, compresi Maria, erano seduti ad ascoltare. Lascia tutti per lei, Marta,e la chiama due volte. Non si tratta di una semplice risposta, è qui racchiuso un segreto per il cuore, una rivelazione. Gesù rivela Marta a se stessa, insieme le rivela l’attenzione di Lui per la sua vita, le evidenzia una vocazione che è ragione di ogni diaconia.

E’ l’attenzione per il cuore di Marta che ci viene narrata anche in Gv 11, poco prima della resurrezione del fratello Lazzaro, quando sarà ancora lei ad accoglierLo a Betania, la prima a sgridarlo per non essere arrivato prima e aver salvato il fratello. Allora il Signore Gesù prenderà un’altra volta per mano l’amica, per condurla a una professione di fede straordinaria, rivelandole a un tempo la grandezza della vita e quella del suo cuore di donna.

Ci sono giorni in cui lo Sposo sarà tolto, e allora digiuneranno. Ma ora è tempo di mangiare la Parola, di godere dell’intimità dello Sposo. A partire da tale intimità, l’unica cosa necessaria, l’unica ragione, a partire da qui, ogni servizio sarà diakonia, ad immagine del Figlio che è venuto per servire, partendo a sua volta dall’intimità con il Padre. Dentro questo rapporto non sarà possibile alcuna rivendicazione, né nei confronti del Signore (“Non t’importa?”) né nei confronti dei fratelli (“Che questa mia sorella mi abbia lasciata sola?”).

La Parola risuona nella Liturgia di questa domenica così come risuonava nella casa di Marta. Non perdiamola, non lasciamola cadere soffocata dalla moltitudine dei pensieri, delle cose da fare, delle rivendicazioni che ci sussurrano…ma facciamo tesoro della presenza del Signore. Dal molto che ci assorbe, all’Uno che ci rende figli, amati, importanti, capaci di servire.

Francesco d’Assisi scrive una regola per gli Eremi (Fonti Francescane, 136-138) chiedendo ai suoi frati che vivono negli eremitaggi – Le Carceri, Monteluco, Fonte Colombo, Poggio Bustone, Greccio, La Verna… – in piccoli gruppi di tre/quattro, di prendere a turno ora il ruolo di Maria ossia il ruolo di figli, dedicandosi solo alla preghiera, ora il ruolo di Marta, il ruolo di madre, custodendo l’intimità dei fratelli con il loro Dio. Custodire il fratello, la sorella, nel suo rapporto con il Signore è un compito che è chiesto non solo ai noi monaci, ma ad ogni cristiano. Sui passi di Marta, prima assorbita da molti, ora unificata e custode dei fratelli.

(Lc 10,38-42) In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».