È una storia di donne e di vite al limite. Il Sussidio per il Giubileo 2025 ci suggerisce, grazie alla regia di De Angelis e alla sceneggiatura dello stesso autore insieme a Umberto Contarello, la ricerca della speranza all’interno di un’esistenza vissuta a metà. Maria è nata in un luogo povero, ai margini, “è stata ripescata in mare come un rifiuto”, così la definisce Davide Brambilla nel Sussidio. “In un mondo con più ombre che luci, il regista pianta come un fiore la speranza, la prospettiva dell’umanità, simboleggiata dal mare, luogo di morte e insieme possibilità di rinascita, potremmo affermare, battesimale”.
La giovane Maria, che non a caso porta il nome della Madre di Gesù, traghetta le povere anime desolate (prostitute nigeriane) sul fiume Volturno nella provincia casertana. Ella è figlia di una donna alienata, ed è diventata il braccio destro di Zi’ Mari, una “pappona” che si dedica allo sfruttamento della prostituzione. Un giorno la fuga della giovane Fatima, che vuole tenere per sè la sua bambina appena nata, e la scoperta di una gravidanza inattesa, scuotono Maria nel profondo. Tutto è grigio fuori, ma c’è ancora lo spazio di desiderare una vita nuova e diversa.
“Il vizio della speranza”, scritto e diretto da Edoardo De Angelis, autore degli acclamati “Mozzarella Stories” (2011), “Indivisibili” (2016) e “Comandante” (2023), è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2018 dove ha ricevuto il Premio del pubblico Bnl, ottenendo poi il David di Donatello per la veterana Marina Confalone come miglior attrice non protagonista, insieme alle nomination come miglior attrice protagonista per Pina Turco, moglie del regista, vista nelle serie tv “Un posto al sole” e “Gomorra”, e per la miglior canzone originale a “A speranza” di Enzo Avitabile, compositore e sassofonista.
“Se devo morire, voglio morire come dico io”: così dice la protagonista della pellicola in un momento di alta drammaticità.
Il vizio della speranza
di Edoardo De Angelis
paese: Italia 2018
genere: drammatico
interpreti: Pina Turco, Marina Confalone, Cristina Donadio, Massimiliano Rossi, Marcello Romolo
durata: 1 ora e 30 minuti
giudizio Cei: complesso, problematico, per dibattiti