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Il pellegrinaggio che vede partecipare Penne Nere di due regioni, Piemonte e Lombardia, sulle orme degli “Alpini di Dio”, i Beati Alpini – Fratel Luigi Bordino, Don Carlo Gnocchi, Don Secondo Pollo, Teresio Olivelli – ha lasciato oggi la Diocesi di Vercelli per entrare in quella di Ivrea e dirigersi domani, sabato 23 aprile, a Torino, al Cottolengo.

Verolengo e Castelrosso di Chivasso sono luoghi in cui la memoria del Beato Don Secondo Pollo è condivisa ed il Cappellano Militare (deceduto, colpito dal fuoco nemico, mentre prestava soccorso ad un suo Alpino mortalmente ferito) è venerato da tanto tempo.

Gli Alpini di Castelrosso gli hanno dedicato una cappella votiva, proprio di fronte alla Chiesa Parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Rocco, la prima realizzazione di questo genere, al di fuori della Diocesi di Vercelli.

Non solo: in Chiesa parrocchiale è custodita una reliquia di Don Pollo.

Nel video che, insieme alla gallery, offriamo a corredo di questo servizio, si vede bene il sacro reperto.

A Verolengo, al Santuario della Madonnina, il gruppo è stato ricevuto dal Parroco Don Valerio D’Amico, mentre a Castelrosso l’Eucarestia è stata celebrata dal Parroco del Duomo di Chivasso, Don Davide Smiderle.

Entrambi gli interventi, integrali nel video.

Sempre nel corso del filmato, il Vice Presidente dell’Associazione Alpini di Bergamo, illustra le tappe del percorso ed il senso di questa bella occasione di incontro e preghiera, non disgiunta da uno scopo di lodevole fine solidale.

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Ecco ora la gallery fotografica della giornata, a seguire ancora qualche notizia su questa bella iniziativa.

Fratel Luigi Bordino, Don Carlo Gnocchi, Don Secondo Pollo, Teresio Olivelli.

Quattro esempi di Santità che hanno camminato insieme agli Alpini, condividendo sofferenze e, come nel caso di Don Secondo, offrendo la vita in olocausto.

Una splendida iniziativa, dunque, quella di un gruppo di Penne Nere: camminare sulle orme che loro hanno lasciato nei rispettivi territori d’origine, come testimonianza di una sequela che si fa simbolo anche per come sa farsi storia, nella dimensione feriale del “pellegrinaggio” terreno, presagio di quello celeste.

Come sempre nel mondo Ana (l’associazione nazionale alpini, fondata più di un secolo fa), un’iniziata non disgiunta da un concreto obbiettivo di solidarietà: dotare di un ascensore esterno l’abitazione di due ragazzi disabili gravi: i loro genitori, ormai anziani, non riescono più a trasportarli.

La stupefacente e “naturale” intuizione che sta lungo l’orizzonte valoriale dell’associazionismo alpino è proprio tutta qui: ricordare i morti, aiutando i vivi.

Oggi, 21 aprile, il cammino – iniziatosi il 18 scorso – ha incrociato le strade di Don Secondo Pollo.

Il video che fa parte di questo servizio fa parlare i protagonisti.

Che seguiremo anche domani, venerdì, quando arriveranno a Verolengo, per il “passaggio del testimone” da Don Secondo a Fratel Bordino.

Ma ecco alcune note che illustrano meglio i contorni dell’iniziativa.

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L’Associazione Nazionale Alpini oltre ad aver deposto numerosi monumenti in pietra per “non dimenticare” i propri Caduti, ha saputo nella sua centenaria storia animare la memoria dei morti anche con gesti concreti di solidarietà verso i più deboli e bisognosi con il motto “Ricordiamo i Morti Aiutando i Vivi”.

Proprio negli anni in cui gli Alpini gettavano le fondamenta della struttura per l’attuale organizzazione di Protezione Civile, nel 1975 gli stessi fondavano la Casa degli Alpini di Endine Gaiano (BG) aprendo la strada ad una serie di iniziative per il supporto delle fasce di popolazione più fragili e spesso dimenticate. Ancora oggi gli Alpini in tutta Italia e nel mondo sono coinvolti in opere di solidarietà che si materializzano in forme diverse.

Tra le numerose attività in essere a favore delle persone portatrici di disabilità, gli Alpini della Sezione di Bergamo organizzano da alcuni anni presso i Colli di San Fermo a Grone (BG) un’iniziativa che raccoglie per una giornata in montagna i bambini, ragazzi, giovani e adulti diversamente abili della Provincia di Bergamo. L’edizione del 2019 (gli eventi del 2020 e 2021 sono stati realizzati in forma ridotta causa Covid) ha visto l’adesione di oltre 30 strutture sociosanitarie che si occupano, a titolo diverso, della presa in cura di persone affette da importanti compromissioni neuro-psicomotorie e la presenza di più di 500 partecipanti. L’iniziativa “insieme con un passo diverso” è stata anche il motore trainante, forse usando un linguaggio più caro agli Alpini dovremmo dire “mulo”, per stimolare altre attività di condivisione e di sostegno del mondo della disabilità, coinvolgendo gli operatori, le strutture e le istituzioni. Sulla base dei rapporti tra le persone coinvolte e grazie alla sensibilità che si è creata, è stato realizzato dagli Alpini bergamaschi sempre ai Colli di San Fermo un percorso accessibile ai disabili che termina ad una terrazza belvedere ai piedi del Monte Ballerino a 1275 m.

In occasione dei 100 anni di fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini e dei 10 anni della beatificazione di don Carlo Gnocchi, gli “Amis della baracca”, un gruppo di Alpini iscritti in Gruppi e Sezioni diverse che vivono la loro “alpinità” con una attenzione speciale rivolta verso il prossimo seguendo l’insegnamento e i valori promossi dal Beato don Carlo Gnocchi, hanno dato vita ad una iniziativa speciale denominata “10×10”. Obiettivo della manifestazione era quello di celebrare le due speciali ricorrenze promuovendo una serie di attività allo scopo di mantenere viva la figura del Beato don Carlo Gnocchi e legarlo alle ricorrenze dell’Associazione Nazionale Alpini. Tra le diverse attività organizzate, una citazione particolare merita “In cammino col Beato”, una camminata benefica accompagnata da una reliquia del Beato don Gnocchi che è partita da Edolo e dopo oltre 250 km ha visto il suo arrivo a Milano presso il Santuario del Beato don Gnocchi in occasione della Adunata Nazionale. La camminata ha permesso nel contempo di raccogliere i fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche dell’accesso all’abitazione di Manuel, un bimbo affetto da una grave patologia debilitante di Siziano (PV).

In questo contesto il libro “ALPINI DI DIO” curato da Mons. Angelo Bazzari, presidente onorario della Fondazione don Carlo Gnocchi, ha permesso agli Alpini di riconoscere attraverso la testimonianza di quattro vite straordinarie, il senso più profondo dei valori delle Penne Nere, primo fra tutti il donarsi agli altri. Don Carlo Gnocchi, Don Secondo Pollo, Fratel Luigi Bordino e Teresio Olivelli sono personalità che appartengono agli Alpini, non solo per la loro divisa grigioverde e l’identità alpina, ma in quanto autentici testimoni del valore della Vita. Una vita spesa fino all’ultimo per gli ultimi, dei veri e propri maestri di solidarietà umana e carità cristiana. Due sacerdoti, un religioso e un laico che hanno in comune una straordinaria umanità e che attraverso percorsi e calvari diversi raggiungono infine un’unica meta diventando così eroi della patria, santi di Dio e fratelli di ogni uomo percosso e denudato dal dolore. Quattro figure di Alpini animate da uno straordinario coraggio che hanno saputo andare oltre le difficoltà e con il loro sacrificio rappresentano l’esempio credibile di una vita riuscita. Un esempio che a dispetto del tempo è assolutamente contemporaneo e che merita di essere promosso e mantenuto vivo, soprattutto fra le giovani generazioni.

Nell’ultima frase dell’introduzione del libro balza all’occhio: “…don Pollo, don Carlo Gnocchi, fratel Luigi Bordino e Teresio Olivelli sono stati “soldati della bontà. A noi la sfida per onorarli, ma soprattutto imitarli.”.

Un messaggio forte, importante e oltremodo significativo che non poteva cadere nel vuoto. Nasce così, a fronte di questa provocazione, l’idea dei Gruppi Alpini delle Zone Basso Sebino, Val Calepio e Valle Cavallina della Sezione di Bergamo di onorare i quattro Beati organizzando una camminata tra le terre lombarde e piemontesi che rappresentano le loro origini e i teatri della loro operatività.

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L’ORGANIZZAZIONE E IL PERCORSO

IN CAMMINO CON GLI ALPINI DI DIO”: questo è il nome dell’iniziativa.

Attraverso la camminata che toccherà i luoghi significativi dei quattro Beati, il percorso si propone di creare momenti di comunione, memoria e di riflessione, coinvolgendo in questo progetto tutte quelle realtà religiose e associative che ruotano intorno alle figure dei quattro Beati. Si cercherà di diffondere quel messaggio di carità cristiana e solidarietà umana che ha contraddistinto le vite dei “Santi Alpini”.

“La solidarietà – diceva Giovanni Paolo II – non è sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune, ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siano veramente responsabili di tutti”.

Attraverso una camminata a tappe di circa una settimana si desidera toccare i luoghi simbolici e significativi nell’ambito della vita dei quattro Beati e lungo il percorso saranno incrociati i punti che hanno segnato una parte della storia dell’Associazione Nazionale Alpini.

La partenza avverrà dal belvedere al Monte Ballerino presso i Colli San Fermo a Grone (BG) a 1275 m e scendendo verso Bergamo si farà tappa alla Casa degli Alpini di Endine Gaiano (BG). Successivamente, dopo una significativa sosta presso la sede della Sezione ANA di Bergamo, si prenderà la via verso il Santuario del Beato don Carlo Gnocchi a Milano. Il percorso passerà per Villa d’Adda dove è sepolto Aldeni Sperandio, l’Alpino che, per intercessione di don Gnocchi, ebbe miracolosamente salva la vita, e per Cassano d’Adda (MI), dove sarà reso omaggio alla figura del Gen. Giuseppe Perrucchetti, fondatore del Corpo degli Alpini.

Entrando nella città di Milano si sosterà presso la Sede Nazionale dell’ANA in via Marsala e in Galleria Vittorio Emanuele II, dove l’8 luglio 1919 da alcuni reduci della Prima Guerra Mondiale fu fondata l’Associazione Nazionale Alpini. Giunti al Santuario del Beato Don Gnocchi i camminatori saranno accolti dal rettore don Maurizio Rivolta che accompagnerà gli ospiti all’altare con l’urna che contiene le spoglie del “papà dei mutilatini”.

Le tappe successive porteranno i camminatori prima a Vigevano presso la Cattedrale dove è stato beatificato Teresio Olivelli e successivamente in terra piemontese in direzione della Cattedrale di Vercelli dove è sepolto il Beato don Secondo Pollo. Il cammino riprenderà in direzione di Torino con tappa a Castelrosso (TO). Nel giorno del sabato sarà raggiunto Castellinaldo (CN), paese natale del Beato Fratel Luigi Bordino che al ritorno dalla Russia qui eresse un pilone votivo alla Madonna Consolata. Meta finale del percorso sarà la Chiesa Grande della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino dove è sepolto il Beato Bordino.

Ad ogni singola tappa sarà organizzato un momento di riflessione dedicato ai quattro Beati Alpini coinvolgendo le realtà locali, Gruppi e Sezioni ANA e i vari enti ed Associazioni ispirati alle loro figure. Il programma specifico delle iniziative che saranno inserite nelle singole giornate è stato definito in base alle disponibilità e indicazioni che sono emerse durante gli incontri organizzativi.

Eventuali proventi dell’iniziativa saranno devoluti a Francesca e Giovanni figli dell’Alpino Raffaele Bertoletti e Marina di Pianico (BG) per la realizzazione di un ascensore esterno presso la propria abitazione.