Quando lavoravo a Kampala, coinvolto in interventi umanitari nella regione dei Grandi Laghi, tra Uganda, Sud Sudan (che non era ancora indipendente), Rwanda, Burundi ed Est della Repubblica Democratica del Congo, decisi di appendere nella sala riunioni della mia organizzazione una grande foto satellitare dei bacini dei grandi fiumi africani: il Nilo e il Congo. Solo dall’alto si apprezzava appieno la ricchezza di acqua dei due fiumi e dei tanti laghi lungo la Rift Valley. Questa regione sarà l’area più importante a livello globale per la sua ricchezza d’acqua dolce, l’oro blu.

Il Papa, nel suo pellegrinaggio africano, tra RDC e Sud Sudan, ha invece ribaltato i valori in gioco. La vera ricchezza di queste terre è altro.

Francesco ha una capacità unica e particolare di usare parole ed espressioni sia adatte a chi lo ascolta sia capaci di generare immagini affascinanti. La sua predicazione è un capolavoro di comunicazione ed affetto, di profondità e allo stesso tempo di semplicità nell’affrontare situazioni scottanti e drammatiche.

Appena arrivato in Congo ha utilizzato l’immagine del diamante per descrivere il valore inestimabile delle persone e del popolo. Ne ha evocato le qualità di resistenza e di trasparenza, che però necessitano di fine lavorazione e cura attenta. La durezza della pietra preziosa rappresenta la resistenza del popolo e la speranza che lo anima. La rassegnazione trasformerebbe il diamante in grafite, anch’essa composta di carbonio, ma pietra senza luminosità e oscura.

Ha parlato di sorgenti d’acqua e di alberi della foresta, che rendono il Paese “cuore verde del mondo”. Attraverso le mani e le dita operose dei suoi abitanti, che demoliscono saggiamente gli ostacoli ed edificano incessantemente il bene, sarà possibile costruire la pace, coltivando il cuore interiore così come è fatto da Dio.

Un cammino lungo e faticoso, come il pellegrinaggio del vescovo Carlassare con i suoi giovani della diocesi di Rumbek, che ha offerto i nove giorni di cammino verso Giuba per la missione di Papa Francesco, accompagnato dall’arcivescovo di Canterbury e dal moderatore dell’assemblea generale della Chiesa di Scozia. A significare che la riconciliazione e la pace, lo sviluppo e il vivere insieme da fratelli e sorelle sono il frutto saporito e luminoso della vera religiosità.

“Dio è tutto in tutto” (San Paolo)