E’ tornata l’emergenza incendi in Piemonte, complici le condizioni atmosferiche che da lunedì hanno visto il territorio regionale colpito da una serie di roghi, particolarmente attivi nel torinese. Dopo le prime segnalazioni e verifiche, il Sistema antincendi boschivi della Regione Piemonte (volontari Aib e vigili del fuoco) si è attivato con interventi in una quindicina di località, tra cui le canavesane Bollengo, Bairo e Muriaglio di Castellamonte.

L’assessore alla Protezione civile, Alberto Valmaggia, ha effettuato un sopralluogo a Val della Torre e Givoletto, località dove i danni sono stati maggiori.

“La mancanza di pioggia e il vento – ha detto – sono condizioni ideali per lo sprigionarsi di roghi. Pertanto la Regione ha ritenuto opportuno dichiarare lo stato di massima pericolosità per rischio incendi, in vigore da mercoledì 13 marzo su tutto il territorio. Fondamentale resta l’attività di prevenzione dei cittadini, sia evitando comportamenti pericolosi, sia segnalando i principi di incendio al numero unico 112”.

Il provvedimento prevede, che, entro una distanza di cento metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi siano vietate le azioni che possono determinare anche solo potenzialmente l’innesco di incendi: accendere fuochi e fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale e combustibile, accendere lanterne volanti, compiere ogni altra azione operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio.

La legge regionale 15 dello scorso anno, inoltre, stabilisce che su tutto il territorio regionale è vietato l’abbruciamento all’aperto derivante da attività agricole nel periodo tra il 1° novembre e il 31 marzo di ogni anno.

Non sono però mancate le note critiche dei sindaci locali. Carlo Tappero, di Val della Torre, ha fatto presente che il problema non è il personale dei vigili del fuoco e degli Aib, “che quando sono chiamati arrivano in un amen. Il problema è l’arrivo del direttore delle operazioni di spegnimento, il solo che può decidere di richiedere l’intervento di elicotteri e canadair: se arriva due o tre ore dopo avvio dell’incendio serve a poco”.