Le sezioni Anpi Ivrea e Basso Canavese e Valle Elvo Serra “Pietro Secchia” organizzano per oggi, domenica 29 gennaio il consueto momento di commemorazione della cattura del Comando della 76ª Brigata e della VII Divisione Garibaldi (era il 29 gennaio 1945), nell’area monumentale di Lace a Donato Biellese.

Il ritrovo è fissato per le 20 sul posto: verranno proposte brevi riflessioni sui Caduti, seguiranno la fiaccolata, canti e letture.

In chiusura distribuzione di vin brulé.

In quella rigidissima fine di gennaio 1945, i partigiani che si trovavano nella baita di Lace si sentivano al riparo da possibili attacchi, vista la molta neve e i sentieri impraticabili; ma il 28 gennaio una grande pattuglia formata da tedeschi e mongoli era arrivata ad Andrate, uccidendo il comandante di battaglione Carrel e catturando i partigiani Pinco e Volpe.

La notizia si era diffusa, mettendo in allarme il Comando partigiano di Lace, che aveva deciso di andarsene da lì.

Ma prima che potessero ritrarsi, alle 2 del mattino un’ottantina di tedeschi e mongoli fecero irruzione, guidati da Pinco (che aveva tradito per salvarsi la vita).

La sentinella Pallino venne uccisa, le baite circondate e prese di mira.

Dante e Abbondanza morirono sotto i colpi, gli altri si arresero.

Legati a due a due i partigiani furono trascinati via, baita e fienile incendiati.

I prigionieri furono impiccati o fucilati, in alcuni casi in modo particolarmente crudele: morirono Mak, Bandiera, Ugo, Basso, Pirata, Testarin, Franchestein, Riccio, Martin e il commissario politico Battisti.

Nel dopoguerra un masso fu trasportato dalla Valle d’Aosta sino a Lace, e su di esso si incisero i nomi dei caduti.

In anni più recenti i resti della baita furono trasformati in un sacrario dove ogni 29 gennaio l’Anpi torna a riunirsi per ricordare i morti per la libertà.

Redazione Web