Un fulmine a ciel sereno, quello che si è abbattuto sulla Protezione civile Ana di Ivrea: Luciano Filippi, coordinatore del nucleo, improvvisamente “ha posato lo zaino a terra ed è andato avanti”.

La sua morte imprevista ha destato costernazione non solo tra le Penne Nere, ma anche fra tutti coloro (a cominciare dai sindaci dei Comuni canavesani che lo avevano conosciuto come ottimo organizzatore degli interventi di Protezione civile) entrati in contatto con lui.

Filippi è deceduto mentre era solo in casa, forse per un malore che gli è stato fatale.

A fare la scoperta è stato il capogruppo di Ivrea-San Lorenzo, preoccupato dal fatto che da sabato pomeriggio non rispondeva più al telefono.

Lunedì mattina si è recato a casa sua e ha trovato Luciano in terra senza vita, accanto aveva il decespugliatore che stava preparando per tagliare l’erba.

Luciano Filippi aveva 73 anni e l’entusiasmo di un giovanotto. Pilastro del volontariato alpino, da nove anni faceva parte del Consiglio direttivo sezionale dell’Ana di Ivrea.

Come referente della Protezione civile aveva coordinato gli interventi sia in caso di calamità naturali che durante la lotta alla pandemia, organizzando i servizi tanto per la l’assistenza agli hub in cui si effettuavano i tamponi, quanto come supporto alla campagna vaccinale intrapresa dai vari Comuni nelle strutture sanitarie.

I funerali si sono svolti nella chiesa di San Lorenzo, con partenza dalla sede della Sezione Ana di Ivrea, dove è stata allestita un sorta di camera ardente.

Il presidente sezionale Giuseppe Franzoso e tutto il Consiglio direttivo hanno voluto esprimere il loro cordoglio per la scomparsa di un Alpino “con la A maiuscola” e la vicinanza al dolore dei familiari.