L’Ivrea–Mombarone è tornata al suo posto.

La 44ª edizione, quella del centenario (1922 l’anno della prima salita alla Colma) è tornata a disputarsi la terza domenica di settembre come da tradizione, dopo due anni di stop per pandemia, con un comitato organizzatore rinnovato e un nuovo presidente, Claudio Brunod, che si è preso uno zaino pesante sulle spalle, ma che dopo il tanto lavoro dei mesi scorsi può archiviare con soddisfazione il ritorno della classica di montagna canavesana.

Una corsa che va oltre i confini di Ivrea e Canavese, un evento nazionale.

Grandi protagonisti i corridori, dai vincitori Xavier Chevrier e Chiara Giovando agli ultimi arrivati; grande protagonista anche il pubblico che, complice una stupenda giornata di sole, ha affollato la zona d’arrivo della Colma del Mombarone (quota 2371 m) e molti punti di passaggio: da Andrate, luogo della premiazione, a San Giacomo e alla vetta, con la simpatica animazione di Pian Curtassa (quota 1700 m), a cura degli Amis ad Piassa dla Granaja, quest’anno incentrata sui viaggi spaziali.

Ma spazio alla cronaca, con la vittoria del valdostano Xavier Chevrier, portacolori dell’Atletica Valli Bergamasche Leffe e della nazionale di corsa in montagna: già secondo due volte, con il secondo tempo di sempre nell’edizione record di Jonathan Wyatt, finalmente ha scritto il suo nome nell’albo d’oro della “Momba”, correndo quasi in solitaria in 1h58’57”, con quasi 4 primi di vantaggio sugli inseguitori, lo scozzese Robert Sinclair (2h02’17”) e Francesco Nicola (2h02’55”).

Nella top ten anche Gabriele Gazzetto, 4° in 2h10’49”, Enzo Mersi, 5° in 2h10’55” (già vincitore in due edizioni e primo dei canavesani), Matteo Siletto, 6° in 2h12’57”, Carlo Torello Viera, 7° in 2h15’56”, Erik Benedetto, 8° in 2h16’46”, Matteo Biolcati, 9° in 2h19’30”, e Samuele Chini Balla, 10° in 2h19’59”.

Fra le donne, a vincere è stata ancora una volta lei, Chiara Giovando, Atletica Monterosa Arnad, 12ª assoluta in 2h21’21” (si era già imposta nell’ultima edizione disputata, nel 2019), davanti Giuditta Turini e Ivana Iozzia.

Classifica a squadre: nell’ordine Podistica Point Saint Martin, Atletica Monterosa, Castlerun, Climb Runners, Atletica Canavesana.

Volevo veder scritto il mio nome nell’albo d’oro – dice Chevriere alla terza volta ce l’ho fatta. Le altre due avevo trovato due campionissimi (Wyatt e Kipngetich) davanti a me, oggi ho condotto io la gara e sono contento così. Era qualche anno che non venivo, gli anni passano e le occasioni non sempre si ripresentano…farò il possibile per tornare”.

In gara anche don Franco Torresani, giunto appositamente dal Trentino, un’icona del mondo master della corsa in montagna, che quest’anno ha fatto il triplete, vincendo titolo italiano, europeo e mondiale nella categoria M60, ventesimo titolo tra europei e mondiali.

Dopo la premiazione ha celebrato una Messa anche in ricordo di personaggi come Giuseppe Nicolotti, primo presidente del comitato organizzatore, e atleti come Mauro Fogu, Leonardo Follis e Daniele Vottero Reis, che sono nella storia dell’Ivrea–Mombarone e della corsa in montagna in generale.

L’Ivrea-Mombarone era in classifica combinata con la Tavagnasco-Santa Maria Maddalena ai Piani, che con 71 edizioni è la corsa in montagna più longeva d’Europa.

La classifica stilata sommando i tempi delle due gare vede al primo posto tra gli uomini Carlo Torello Viera, 2° Emanuele Coda e 3° Roberto Giachino; tra le donne la vincitrice è Chiara Giovando, seconda Elisa Arvat e terza Chiara Domatti.

 

Giancarlo Costa