Sono stati presentati giovedì scorso i dati relativi all’andamento del lavoro e delle imprese nel territorio canavesano, ricavati dai dati elaborati da Camera di Commercio di Torino, Agenzia Piemonte Lavoro e Confindustria Canavese.

L’analisi si riferisce a un territorio che comprende 158 Comuni, che fanno parte di 5 (su 11) Zone Omogenee della Città metropolitana di Torino; nei suddetti Comuni sono insediate 32 mila 956 sedi d’impresa e 8 mila 77 unità locali, con 113 mila addetti impiegati.

Nel 95% dei casi si tratta di microimprese, 3,8% sono le piccole e solo lo 0,7% quelle di medie e grandi dimensioni.

Rispetto allo scorso anno, il tasso di crescita delle aziende risulta pressoché pari a 0 (-0,04) con le eccezioni di Caluso e Volpiano; crescono ancora le aziende straniere (+3,3); primo settore di consistenza è il commercio, seguito dalle costruzioni. Soffre il settore ristorazione e alberghiero tradizionale (-4%), crescono (+14%) le strutture ricettive come affittacamere e B&B.

Incrociando i propri dati con quelli della Camera di Commercio, l’Agenzia Piemonte Lavoro – ente strumentale della Regione che coordina i 31 Centri per l’impiego – fotografa una situazione di dinamismo positivo, con il 2022 che registra 978 contratti in attivo.

L’utente medio dell’Apl ha età sotto i 29 anni e sopra i 50, titolo di studio medio-basso, è in prevalenza donna.

Si registra una mancanza, per molte imprese, di figure chiave come periti manutentori, saldatori (e qui si apre un discorso più vasto di fattori culturali, di attrattività delle aziende, di difficoltà dei trasporti) o di professioni tecniche esecutive in lavori d’ufficio.

Dall’indagine congiunturale su un campione di imprese del Canavese (operanti in edilizia, industria e settore servizi, compreso Ict) relativa ad aprile-giugno 2022 è emersa una situazione inaspettatamente positiva, nonostante le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime tuttora in corso e del caro energia.

Le imprese canavesane hanno saputo reagire in modo egregio alle difficoltà, registrando dati in media più elevati rispetto al trend nazionale e denunciando ottimismo nei settori Produzione, Ordini totali e Occupazione, con un po’ più di cautela sull’Export. Il 50% delle aziende sta programmando investimenti e ampliamenti per i prossimi 12 mesi, il 34% prevede sostituzione e solo 18 hanno fatto ricorso alla cassa integrazione, con 43 procedure in meno rispetto allo scorso anno.

Il mondo imprenditoriale – conclude il direttore di Confindustria Canavese, Cristina Ghiringhelloè chiamato ad affrontare sfide importanti (trasformazione digitale, transizione ecologica) e risulta determinante non solo informarsi e aggiornarsi in continuazione sulle nuove opportunità, come Pnrr e fondi strutturali del Programma 2021-2027, ma anche sfruttare l’onda positiva del rientro in Europa di molte catene di fornitura”.

p.g.

Redazione Web