La giornata di sabato scorso è stata dedicata a illustrare le basi di quello che vuole essere il futuro Polo culturale di Ivrea, il cui progetto è stato elaborato nello Studio Groma, che la Fondazione Guelpa ha ufficialmente presentato alla cittadinanza nel corso di due momenti: uno al mattino in piazza Ottinetti, dove sono stati esposti gli elaborati dello Studio, e uno pomeridiano, al Polo universitario di via Montenavale, presenti studenti e tutor accademici, il sindaco Stefano Sertoli, amministratori e consiglieri della Fondazione Guelpa.

La groma era uno strumento utilizzato degli antichi romani per determinare allineamenti dei viali ortogonali: al Museo “Garda” è conservata una delle due “stele del gromatico” ritrovate in Italia.

Nome dunque augurale, Groma, per uno Studio di engagement sociale, realizzato dal giugno 2021 all’agosto 2022 da un team di sei studenti dell’Alta Scuola Politecnica di Milano e Torino, composta da interior designer, designer del prodotto, ingegneri, architetti.

Spiega Patrizia Bonifazio, docente tutor del team e membro del comitato tecnico scientifico: “Nello Studio sono unificati in una sola istituzione il Museo ‘Garda’ e la futura Biblioteca; viene posta attenzione al riordino dell’archivio storico e degli archivi di deposito, si crea un’interazione con la città, nel ripensamento degli spazi pubblici, e viene proposto di realizzare un deposito in uno degli ex edifici Olivetti nel sito Unesco, in un’ottica simbolica di ricostruire la storia del ‘900 in questa città”.

È un progetto complesso quello elaborato, difficilmente realizzabile subito in toto, e stimola riflessioni a lungo termine: il Polo è insieme centro culturale, deposito, centro digitale consultabile, coinvolge diversi player, ma con le giuste competenze e con i giusti tempi risulterà realizzabile” spiega Morena Scaglia, architetto delle costruzioni e membro del team, che ha illustrato lo Studio nel corso della sessione pomeridiana.

Va sottolineato che, in quanto buona pratica in termini di indagine sulla infrastruttura sociale, ripensamento dei processi e della forma di governance, e per la trasformazione, l’adattamento e il riuso del patrimonio, lo Studio Groma è stato positivamente valutato dalla commissione della Triennale d’Architettura di Oslo, che lo ha incluso nel Neighbourhood Index realizzato per la Triennale 2022 “Mission Neighbourhood (Re)forming Communities”.

Questo studio – conclude Bartolomeo Corsini, presidente della Fondazione Guelpa – fornisce una visione che può essere la base per il prossimo passo: bandire una call per reperire un progettista; non escludiamo che, con una cordata pubblico-privata per il finanziamento, si possa realizzare questa sfida. Tramite attività che rafforzano il Museo e la Biblioteca, si tiene in questo modo viva la memoria di Lucia Guelpa, perseguendo lo scopo sociale della Fondazione”.

Paola Ghigo

 

Redazione web