Si conclude “Nate per la scena”, rassegna promossa dal Teatro “Giacosa”, che mercoledì 13 luglio alle 21,30, nel cortile del Museo “Garda”, vedrà Lella Costa portare in scena “Se non posso ballare… non è la mia rivoluzione”, ispirato a “Il catalogo delle donne valorose” di Serena Dandini; regia di Serena Sinigaglia.
Il testo è dedicato a tante donne valorose che hanno segnato la storia, contribuito all’evoluzione dell’umanità: di molte di loro non si sa neppure il nome.
Mary Anderson ha inventato il tergicristallo.
Lillian Gilbreth la pattumiera a pedale.
Maria Telkes e l’architetto Eleanor Raymond i pannelli solari.
E poi Marie Curie, Nobel per la fisica, e Olympe De Gouges che scrisse la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, Tina Anselmi, primo ministro della Repubblica italiana, e Tina Modotti, fotografa guerrigliera.
Martha Graham, Pina Bausch, Maria Callas con la sua voce immortale come immortale è il canto poetico di Emily Dickinson. Ci sono Angela Davis, Ilaria Alpi, le sorelle Stephen: Vanessa (Bell) e naturalmente Virginia (Woolf).
Entrano in scena una dopo l’altra, chiamate a gran voce con una citazione, un accento, un lazzo, una strofa…
O solo col nome, che a volte non serve altro.
Entrano nel salone da ballo ciarlando e muovendo le vesti.
Si aggirano come fossero, finalmente, felici tutte.
E ballano. Ballano Ingrid Bètancourt, Hannah Arendt, Annie Besant, Grazia Deledda, Iolanda D’Aragona, Anna Frank, Eloisa, Artemisia Gentileschi e molte altre, fino a farci girare la testa ed essere più di cento: una al minuto!
Lella Costa, come un gran cerimoniere, le invita a entrare e balla con loro.
Perché, come disse magistralmente una di loro, Emma Goldman, “se non posso ballare, questa non è la mia rivoluzione”.
Biglietti 15 euro, da Il Contato del Canavese, 0125/64.11.61, La Galleria del Libro, 0125/64.12.12.