(Elisa Moro) – Momenti di intensa emozione ieri, 10 agosto, Festa di San Lorenzo, nella Chiesa che in Ivrea è dedicata al Martire spagnolo arrivato a Roma al seguito di Papa Sisto II.

Pienamente assonante con l’insegnamento del Santo, l’omelia di Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea:

”Il vero tesoro della Chiesa sono i poveri, gli ultimi”.

Come dimenticare, infatti, quella preziosa icona, offerta dalla passione del giovane Diacono, alle prese con gli emissari del feroce Imperatore Valeriano, che decretò la condanna a morte del Vescovo di Roma, con i Presbiteri e Diaconi.

A Lorenzo fu promessa salva la vita se, entro tre giorni, avesse consegnato all’Impero tutti i tesori della Chiesa.

Particolare di ampia valenza poiché, va ricordato, tra i compiti del giovane vi era proprio quello di distribuire le risorse materiali, devolute alla Chiesa in beneficenza, ai poveri: quindi ne aveva la disponibilità.

La risposta del Martire arrivò, chiara e netta, puntuale dopo tre giorni, appunto – secondo la Tradizione – il 10 agosto.

Si presentò portando al seguito tanti poveri e bisognosi, ammonendo i funzionari imperiali: questi sono i nostri tesori, tesori eterni.

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Insieme a Mons. Bettazzi hanno concelebrato il Parroco Don Pietro Agrano, Don Geoffrey Mulangwa, Don Arnaldo Bigio, Don Renzo Gamerro ed i Diaconi Marco Florio e Paolo Brun.

La Liturgia è stata animata dal Coro Diocesano diretto da Don Alberto Carlevato, all’organo il Maestro Sandro Frola.