Sulle barricate, a difendere lo Zac!

A un paio di mesi dalle elezioni, l’Amministrazione comunale ha deciso di lanciare una manifestazione di interesse per assegnare la gestione dei diversi spazi interni al Movicentro: finora gestiti globalmente dalla cooperativa Zac!, che conta 15 soci lavoratori. Operazione già tentata in passato, ma su cui aveva poi soprasseduto, in attesa di chiarire con Rfi quali fossero le competenze del Comune sui suddetti spazi.

Un’operazione, quella messa in atto dall’Amministrazione Sertoli, che per molti ha un sapore vagamente punitivo nei confronti di una realtà “non amica”, e che starebbe particolarmente a cuore alla Lega (ma non solo).

La cooperativa, presieduta da Lucia Panzieri, ha chiamato alla mobilitazione: e nella giornata di lunedì sono state inviate circa 1500 mail all’indirizzo del sindaco, chiedendo di soprassedere; inoltre sono state raccolte in breve tempo 758 firme, circa 600 persone hanno partecipato all’assemblea di lunedì sera e più di 200 hanno manifestato martedì pomeriggio in piazza del Municipio (foto).

Tutta la sinistra eporediese è schierata compatta per la tutela di un’esperienza valutata positivamente e assurta ad esempio di “buona pratica” ben al di fuori dei confini del territorio.

Ma dove vivono i nostri amministratori? Sono mai passati, qualche anno fa, dal Movicentro? Ricordano lo squallore e la tristezza di locali in abbandono, il bar che apriva per sei mesi, chiudeva, riapriva con un’altra gestione e dopo sei mesi chiudeva nuovamente perché lì una attività puramente commerciale non ha nessun senso? – si domanda Erna Restivo, presidente di Laboratorio Civico –. Solo l’inventiva della cooperativa Zac! ha salvato quel posto e lo ha restituito alla città, con una originale formula di gestione che unisce attività commerciale, attività creative, aggregazione, spettacolo e cultura. È questo il mix che ha reso possibile che un luogo in abbandono divenisse uno dei centri culturali della città, producendo anche posti di lavoro. L’Amministrazione, dopo aver traccheggiato per anni, ha deciso che tutto questo deve finire, che è meglio lo squallore di qualche anno fa. È evidente, non si ragiona su cosa sia meglio per la città, su quale sia l’interesse generale, ma si prosegue nella logica amiconemico che ha caratterizzato sin dall’inizio questa amministrazione: favorire i (presunti) amici, punire i (presunti) avversari. E se la città patisce, peggio per la città”.

Posizione che sintetizza un po’ tutte quelle espresse dalla protesta. L’Amministrazione, a partire dal sindaco e via a scendere, respinge questo tipo di ricostruzione.

Nessuna logica punitiva – si afferma compatti –, solo la necessità di riorganizzare in modo coerente i servizi forniti dal Movicentro”.

Si riconosce che quello fatto dalla cooperativa Zac! è stato un ottimo lavoro, e la si invita a partecipare alla manifestazione di interesse.

Ma – si aggiunge – il bar-ristorante è divenuto nel tempo un’attività commerciale a tutti gli effetti, e dunque da trattare come tale: se no è concorrenza sleale. E l’uso dell’atrio in modo continuativo per iniziative ed eventi, comporta ingenti spese a carico del Comune, che in futuro andranno ripartite tra i diversi utilizzatori. Oltretutto è giusto richiedere il permesso di occupazione di suolo pubblico e un piano di sicurezza per eventi che vedono la presenza di oltre 200 persone: lo vuole la legge. E poi l’atrio nasce per consentire ai viaggiatori di attendere i treni al coperto e seduti. Cosa che, di fatto, ora non possono fare”.

Redazione Web