Guardate Gesù che entra nel Tempio con una frusta di cordicelle, che rovescia i tavoli, che grida. Il Tempio, luogo sacro per incontrare il Padre, era diventato un posto in cui mercanteggiare con Dio. Quando Gesù dice “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”, parla di se stesso. È Lui l’unico e vero Tempio!
E anche noi, battezzati in Cristo, siamo diventati tempio di Dio. Che responsabilità, che dono immenso.
Ma cosa abbiamo fatto di questo tempio che siamo? Anche nel nostro cuore, quanti mercanti! Quanti cambiavalute che scambiano l’amore con l’interesse, la gratuità con il tornaconto. Quali “mercanti” abitano nel tempio del nostro cuore?
E quando ci avviciniamo alla Chiesa, alla preghiera – siamo onesti – lo facciamo con cuore puro o cerchiamo qualcos’altro? Serviamo nella comunità per amore o per avere visibilità?
Oggi Gesù viene anche nel tempio del nostro cuore e ci chiede: cosa devo cacciare via?
A cosa sei troppo attaccato per lasciarlo nelle mani di Dio? Questa purificazione è un atto d’amore. Gesù vuole togliere ciò che ci impedisce di amare, per ricostruire un cuore nuovo.
Cominciamo dal piccolo: tempo vero per la preghiera, gesti di carità nascosti, vedere negli altri non strumenti ma fratelli.
Sappiamo riconoscere negli altri il “vero Tempio” dove abita Dio? Anche quella persona “difficile” è tempio di Dio!
Gv 2, 13-22
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle
e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.


