Per alcuni giorni, in occasione del Natale, era in vacanza nella sua Ponzate (un quartiere di Tavernerio, antico Comune sviluppatosi attorno ad una taverna sulla strada romana che da Como portava a Bergamo). Dopo l’ordinazione diaconale di settembre, poteva stare con i genitori per alcuni giorni: tra pochi mesi sarebbe stato ordinato presbitero. L’invito del “Maestro” – così a Ponzate è noto l’artista Elio Ponti – lo aveva colto di sorpresa.

Con una certa circospezione era andato a casa dell’anziano scultore, noto soprattutto per il Monumento al Ciclista al passo del Ghisallo, completato nel 1973. In quella straordinaria opera, Ponti ha voluto rappresentare il cuore di ogni sport e in particolare del ciclismo: la vittoria e la sconfitta. Il pensiero dell’artista è ben esplicitato nella targa che l’accompagna: “… poi Dio creò la bicicletta perché l’uomo ne facesse strumento di fatica e di esaltazione nell’arduo itinerario della vita … monumento all’epopea sportiva della nostra gente che sempre è stata aspra nella virtù, dolce nel sacrificio“.

Ponti fa accomodare Alessio nel suo laboratorio, gli chiede di aprire l’armadio alle sue spalle e di prendere il contenitore nero: “Aprilo, c’è qualcosa per te!”. Erano un calice e una patena, con un cartiglio scritto a mano: “Per un novello Sacerdote di Ponzate”. Il 4 febbraio 2001 era stato consacrato l’altare realizzato dal Ponti per la chiesa di Santa Brigida d’Irlanda in Ponzate. Quando la visitava, l’artista percepiva un disagio: mancava il calice, segno del sacrificio di Gesù, e, soprattutto, un novello sacerdote. Dal 1841 non c’era una vocazione sacerdotale in paese! Nel 2006 lo scultore completa l’opera che mancava.

Alessio rimane colpitissimo. Nel 2006 aveva 11 anni e neppure ci pensava al seminario, dove entrò nel 2016, dopo un laborioso discernimento! Quel calice e quella patena erano una preghiera concreta, che lo ha accompagnato per più di 15 anni, per la sua vocazione! Sabato, dalle mani del cardinale di Como, Alessio, ordinato presbitero, ha ricevuto il calice e la patena, opere dell’artista che ad aprile, poco dopo l’incontro con il diacono, ha completato il suo cammino terreno.

Il calice è a forma di tronco d’albero con in bassorilievo Cristo risorto: per celebrare la speranza attraverso le mani del novello sacerdote di Ponzate. Come ha desiderato e pregato il maestro Elio Ponti.