Licenziamenti e cassa integrazione occupavano quasi tutta la prima pagina de “Il Risveglio Popolare” del 6 luglio 1972. La situazione nell’Eporediese e nel Canavese in generale, era grave: la Rossari & Varzi dichiarava il licenziamento di 3500 persone fra Piemonte e Lombardia, 263 nella sola ditta di Ivrea. Dopo quarantasei anni, il nostro giornale di oggi mette in prima pagina i licenziamenti di Arca Technologies e la cassa integrazione di Comdata. Si leggeva sul giornale di quel tempo che “Il licenziamento […] diventerà esecutivo nelle prossime ore”, oramai l’assemblea dei soci aveva già deciso la sorte dei dipendenti eporediesi. Si cercava di ottenere un intervento della GEPI per evitare una così vistosa riduzione di personale. “Un obiettivo più mirato è la sospensione dei licenziamenti, il che ridonerebbe agli operai i benefici della cassa integrazione”. Dal canto loro gli operai “decidono oggi – si leggeva – l’uso dell’unica arma in loro possesso: l’occupazione dello stabilimento”. La preoccupante situazione del mondo del lavoro induceva l’amministrazione cittadina a convocare una seduta straordinaria del Consiglio Comunale. Il vescovo, con una nota, esprimeva la sua solidarietà ai lavoratori tessili per una situazione che “va precipitando” ed elogiava chi si stava impegnando per trovare una soluzione adeguata. Chiedeva che i membri della Chiesa si interessassero della questione. Sul tema della crisi del lavoro un altro pezzo in prima pagina sottolineava la gravità per 1500 posti di lavoro in meno nel Canavese, preoccupazione al centro di un convegno sull’occupazione.