(Filippo Ciantia)

La preghiera del Papa da solo in piazza San Pietro – “Ti imploriamo Dio, non lasciarci in balia della tempesta” – è una delle immagini che non dimenticheremo facilmente e che rimarranno nella storia dell’umanità. Nello stesso modo ci ha segnati la Via Crucis di chi vive nel carcere, recluso o per lavoro, nella piazza deserta, con quella figura vestita di bianco del capo della Chiesa che, nella sua solitudine, non ha voluto aggiungere nulla al grido della povertà e della impotenza umana di fronte al male di ogni persona e al peccato supremo contro Dio stesso.

Proprio in quei giorni un amico mi ha segnalato un intervento dell’allora professore di teologia Joseph Ratzinger a conclusione di un ciclo di lezioni in cui tracciava la sua visione della Chiesa e del suo futuro. Nell’ultima lezione del corso, letta la vigilia di Natale del 1969, il futuro Benedetto XVI ammoniva che “…dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali”.

Nel rispetto delle regole emanate, in queste settimane sono andato in chiesa mentre mi recavo in farmacia o dal fruttivendolo. Che impressione la chiesa vuota o chiusa nei giorni della settimana autentica! Nel silenzio e nella penombra rimaneva solo la luce del tabernacolo a segnalare la Sua solitudine e il silenzio del Sabato Santo.

La vera lotta cui siamo chiamati per contribuire originalmente alla ricostruzione avviene tra una mentalità vecchia e nostra e il nuovo che Dio vuole per noi, tra il desiderare di tornare a quello che eravamo e la resurrezione operata perché tutti risorgano.

In quest’ottica suonano profetiche le parole di Ratzinger di mezzo secolo fa: “Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico, flirtando ora con la Sinistra e ora con la Destra. Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti”.

Gli uomini scopriranno di vivere una “indescrivibile solitudine e avvertiranno l’orrore della loro povertà. Allora, e solo allora, tutti vedranno quel piccolo gregge di credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto”.