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TORINO – La Regione Piemonte, l’Assessorato alla Sanità e l’Assessorato all’Istruzione e Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte hanno firmato un protocollo d’intesa per la promozione del programma “Scuole che promuovono salute” nell’ambito del Piano Regionale di Prevenzione 2020-2025. Per orientare le azioni e gli interventi previsti nei programmi è stato definito il criterio di equità adottando la strategia dell’Health Equity Audit che mette in luce quali aree territoriali risultano maggiormente svantaggiate e bisognose di interventi di prevenzione e di promozione della salute.

Il Piemonte ha deciso di muoversi secondo il modello inglese delle Health Action Zones (HAZ) che classifica i territori secondo un indicatore di fabbisogno di prevenzione e sono state definite come aggregati territoriali di Comuni in base a diversi sistemi di classificazione geografica: le Unioni montane e collinari, le Zone omogenee dell’area metropolitana torinese e le ex Unità Socio- Sanitarie Locali.

Primo indicatore prescelto è il “bisogno di salute”, che si basa su tasso di mortalità prematura, tasso di salute mentale prevenibile, tasso di interruzioni volontarie di gravidanza, tasso di traumi da incidenti e infortuni di diversa natura e tasso di utenza con dipendenze da sostanze di diverso tipo di tossicità. Secondo indicatore è quello relativo al “disagio sociale”, che si basa su basso livello di istruzione, percentuale di soggetti non attivi negli adulti in età lavorativa, percentuale di Neet nei giovani, affollamento abitativo e percentuale di stranieri provenienti da Paesi a forte pressione migratoria.

Sulla base dei dati emersi da queste ricerche è stato delineato un programma che si rivolge tanto agli studenti quanto al personale docente e non docente della scuola ed è teso a favorire il cambiamento e la riqualificazione del territorio e della comunità educante attraverso lo sviluppo di competenze trasversali per favorire la partecipazione e l’equità, luoghi sicuri, metodologie efficaci la promozione della salute, le politiche scolastiche, solo per citarne alcune. L’investimento sulla promozione di stili di vita salutari si declina dunque in progetti che per la scuola dell’infanzia si muovono sui temi della sicurezza; nella scuola primaria sui temi dell’alimentazione e dell’attività fisica; nella scuola secondaria di primo grado sui temi del bullismo, del benessere e delle dipendenze; per la scuola secondaria di secondo grado sui temi del gambling e della peer e media education.