Il romanzo di Paolo Cognetti “Le otto montagne” ha vinto il Premio Strega nel 2017: si tratta di un racconto in parte autobiografico e ha come protagonista indiscussa la montagna, come nel film che presentiamo questa settimana.

La montagna è conquista, silenzio, rimpianto. Pietro è un ragazzino di città che trascorre le vacanze in montagna con i suoi genitori: ogni anno la sua famiglia si dirige in Valle d’Aosta, l’estate è limpida e le passeggiate sono un ottimo modo per trascorrere il tempo in mezzo alla natura. Qui il giovane protagonista incontra Bruno, un bimbo della zona: ha più o meno la sua età, ma il suo viso è scottato dal sole ed è spesso al lavoro sugli alpeggi. La famiglia di Bruno alleva il bestiame e porta gli animali al pascolo nella bella stagione. Tra i due ragazzi nasce una profonda e duratura amicizia.

Pietro si scoprirà appassionato di quei valori che l’amico porta con sé, viaggerà a lungo e poi tornerà; girerà documentari presso altre montagne. Bruno invece deciderà di studiare, ma non se ne andrà mai veramente dalla sua terra, qui troverà l’amore e lo spirito per vedere un orizzonte futuro.

Il titolo trae origine da un’antica leggenda nepalese: Pietro ne viene a conoscenza durante un suo viaggio in Nepal e sull’Himalaya; secondo una credenza popolare del luogo, al centro del mondo si trova un monte altissimo di nome Sumeru e attorno ad esso otto mari e otto montagne. Questo per gli anziani del Nepal è il mondo.

“L’amicizia è un luogo dove metti le tue radici”… così si narra all’inizio della pellicola. Il film è stato vincitore del Premio della giuria al Festival di Cannes 2022, i registi belgi hanno affermato di vivere all’interno di una terra che non conosce grandi montagne, ma questa storia è diventata parte di loro stessi.

E… sperando in qualche fiocco di neve non solo sulle montagne, Buon Natale.

LE OTTO MONTAGNE
di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch
paese: Italia, Francia, Belgio 2022
genere: drammatico
interpreti: Luca Marinelli, Alessandro Borghi,
Elena Lietti, Filippo Timi
durata: 2 ore e 27 minuti
giudizio: bello