(Fabrizio Dassano)

Ricevo una missiva che vi propongo in tempo di esami di maturità silenziosi e su appuntamento, secondo il protocollo antipandemico, una missiva di una studentessa maturanda dieci anni fa, quando gli esami erano belli e pesanti tra scritti e orali. Una missiva che devo censurare in alcune parti: “Mi sono fermata a un semaforo rosso oggi, il semaforo rosso che solitamente (xxxx). Dall’altra parte della strada, fuori dal liceo cittadino più ambito, c’era un ragazzino: un accenno di barba, jeans a metà (xxxx), una canottiera da giocatore di basket; in mano aveva un mazzo gigante di fiori. Lei è uscita saltellando da quei quattro gradini che ha percorso ogni giorno negli ultimi cinque (o magari sei) anni, sicuramente dopo l’orale di maturità. Gli ha sorriso e gli è volata al collo. Hanno diciannove anni e sono felici, con il mondo in mano, senza saperlo. Sorrido pensando al ricordo di quel mio giorno. A me regalarono una bottiglia…”.

Anche le feste fuori dal liceo sono sobrie, i genitori ogni tanto, più spesso gli amici e tanti fiori. Questa maturità della pandemia è rappresentata da mazzi di fiori regalati alle maturande all’uscita dall’esame, vestite come per un laurea. Poi ci sono coriandoli che vengono sparati da piccoli tubi di cartone. Sicuramente hanno creato più lavoro alla nettezza pubblica, ma almeno su queste strade semideserte sono apparse delle macchie di colore. Come quando si buttava il riso sul sagrato della chiesa. Riti perduti della civiltà pandemica. Riti europei: da noi dall’anno scolastico 1997/1998 è ufficialmente “esame di Stato”. Nella Repubblica Ceca si chiama “maturitní zkouška”, in Slovacchia “maturitná skúška”, in Israele “bagrut”, in Polonia “egzamin maturalny”, in Ungheria “érettségi (vizsga)” ed in Austria “Reifeprüfung”.

Il termine maturità è tuttavia spesso usato anche da noi in maniera colloquiale. Analogamente, in Bulgaria il nome ufficiale è държавни зрелостни изпити (“dŭrzhavni zrelostni izpiti”, cioè “esami di maturità di Stato”), ma il termine матура (“matura”) è quasi sempre usato in sostituzione. Diversa la denominazione in altre nazioni: nel Regno Unito il diploma si chiama General Certificate of Secondary Education, cioè “Certificato Generale di Istruzione Superiore”; a tale sigla si aggiunge la dicitura “Advanced Level” oppure “Advanced Highers Scottish”. In Irlanda il termine usato è “Leaving Certificate”, in Germania “Abitur”, in Francia “Baccalauréat”. Nella Svizzera francese l’esame di maturità è invece chiamato “La Maturité”. Nel Sudafrica si parla invece di Senior Certificate o di Matric examination.

Il mio ex vicino, interpellato sul suo esame di maturità dei suoi tempi, ha affermato: “L’esame? Noi pala e piccone in miniera! Altro che esame!”.