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Lo scenario internazionale è devastato da tensioni politiche crescenti e spaventose guerre. Quello nazionale appare altrettanto miserevole, tra frammentazioni e mancanza di un progetto di solidarietà sociale, la cui assenza mina fortemente quel senso di sicurezza e di benessere a cui tutti dovremmo mirare. Ci sono poi spesso condizioni personali o familiari (non solamente dal punto di vista economico, anche se gli ultimi report denunciano un preoccupante aumento delle situazioni di povertà nel nostro Paese) ugualmente tutt’altro che rosee e la cui considerazione allontana la voglia di ridere.
Eppure ridere è un comportamento molto complesso che ha forti relazioni con le funzioni sociali: ridere permette di entrare in relazione con l’altro, perché attraverso il riso si promuovono comportamenti ludici, sono favoriti i legami cooperativi e con il riso alleviamo tensioni fisiche e psicologiche.
Di fronte ad elementi che esasperano la negatività, che incoraggiano alla chiusura o alla diminuzione dei rapporti con l’altro (percepito come probabile nemico), che orientano verso una depressione strisciante, verso sentimenti o comportamenti di disperazione o disperanti e disperati, l’atto del ridere assume le caratteristiche di un comportamento rivoluzionario: ribelle perché contagioso, teso ad alleggerire, portatore di un punto di vista nuovo, capace di trovare soluzioni alternative, creative, rispettose di tutti.
Se la risata è espressione di un comportamento empatico, capace di connettere positivamente differenti individui e che aiuta a stemperare l’ansia, forse non dovrebbe essere mortificata ma incoraggiata. La serietà non si contrappone al sorriso, accogliere seriamente un problema non significa eliminare la forza e la positività che il sorriso offre per trovare una soluzione. È la disperazione che ci lascia senza forze, ci spossa e ci costringe a pensare all’inutilità di un intervento. Che ci cattura nella trappola dell’ineluttabilità della negatività.
Cercare il sorriso, ridere schiettamente o “di pancia”, ci consente di aprire una parentesi nel groviglio della mente, permette di cercare ed individuare possibili vie di soluzione al problema; significa infondere fiducia e speranza in sé stessi e negli altri, significa motivare e motivarsi, significa stabilire una relazione di solidarietà e di unione profonda.