La Direzione Sanità della Regione Piemonte e le Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale hanno raggiunto un accordo che consentirà di rendere più agevole e veloce il percorso di assegnazione del medico di famiglia a chi ne risulti sprovvisto a causa della crescente carenza di professionisti del settore.

La novità più rilevante riguarda la possibilità del medico di famiglia di acquisire in carico fino a 1.800 assistiti, in deroga provvisoria al tetto di 1.500 assistiti previsti dal contratto nazionale.

Tra le altre misure previste dall’accordo, entro il limite del 5 per cento del massimale individuale, il medico di famiglia con autolimitazione del massimale potrà accettare anche i conviventi dell’assistito, con notevole beneficio per l’assistenza familiare.

L’incarico di continuità assistenziale (guardia medica) al medico con doppio incarico di assistenza primaria e continuità assistenziale che abbia superato i 1.200 assistiti, verrà revocato non più dopo sei, ma dopo dodici mesi, in modo da offrire maggiori possibilità al medico e ai pazienti.

Analogo meccanismo varrà anche per i medici di medicina generale che esercitano nelle Rsa, per i quali è sospesa la limitazione d’ufficio del massimale individuale di 40 assistiti per ogni ora di assistenza prestata nelle Rsa, in modo da non penalizzare i pazienti in carico e il lavoro del medico.

Il massimale di assistiti per il medico iscritto al corso di formazione specifica, titolare di incarico temporaneo di assistenza primaria, viene innalzato da 500 a 650, con beneficio immediato per l’offerta del servizio di assistenza primaria.

Infine, viene velocizzato notevolmente l’iter di assegnazione dei medici nelle zone carenti, attingendo direttamente alla graduatoria, qualora il medico assegnatario non apra lo studio nei tempi previsti.