Aveva lasciato il recente Consiglio comunale aperto dedicato al progetto del bacino di laminazione multiscopo, il Comitato di difesa ambientale, lamentando una sostanziale chiusura dell’Amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Ponchia rispetto alle istanze avanzate dalla sua petizione che, come spiegato da Stefania Regis in veste di portavoce del Comitato stesso, “mirava ad aprire una discussione insieme all’Amministrazione per trovare alternative alla proposta di Allara spa rispetto alla mitigazione del rischio idrogeologico che ancora insiste sul paese”.
Oggi, però, il Comitato dà atto all’Amministrazione di aver dato corso ad almeno una delle richieste avanzate; ovvero – come risulta dall’Albo pretorio – ha dato in appalto, a titolo di lavori straordinari, la pulizia del canale scolmatore.
“Finalmente il Comune incomincia a fare concretamente qualcosa che vada nella direzione di scongiurare fin da subito il rischio idrogeologico – commenta Stefania Regis –; c’è ancora tanto da fare prima di costruire un buco-bacino: prima che quest’opera sia pronta passeranno 10 anni, secondo il progettista, o comunque sarà parzialmente pronta dopo 5 anni, secondo il sindaco”. Insomma, bene la pulizia dello scolmatore, ma il Comitato non torna indietro sulle critiche avanzate: tanti progetti non portati a termine (Bacino Azzurro nelle sue diverse versioni, bacinetto…), la disponibilità del Consorzio irriguo a una collaborazione lasciata cadere, la mappatura delle rogge non alle viste.
“Fatta la pulizia dello scolmatore, tanto agognata – prosegue Regis –, rimarrà da effettuare in modo più sistematico e capillare la pulizia di rogge e rii, in primis il Rio Fossasso, che in alcune zone in campagna non si vede neanche tanta è la vegetazione: questo genere di manutenzione dovrebbe essere ordinaria. A tal proposito l’Amministrazione potrebbe approfittare della disponibilità pubblicamente offerta da un cittadino montanarese, o utilizzare, come indica la nostra petizione, gli uffici di Città metropolitana preposti. Non dimentichiamo l’importanza di mantenere e potenziare la fognatura, certamente servono richiesta alla Smat e programmazione: qualcosa è stato programmato, ma davvero poco rispetto al necessario”.
In ultimo vengono rigettate le insinuazioni, che da qualche tempo circolano, secondo cui i proponenti della petizione stanno “facendo perdere tempo” al progetto.
“Il progetto della cava-bacino – afferma il Comitato – sta seguendo il suo normale iter, l’ultima versione del preliminare è stata presentata a luglio in commissione speciale; poi ci sarà un progetto definitivo da valutare in conferenza dei servizi, dove con l’apporto delle controdeduzioni si potranno ridurre le sue criticità nell’interesse della collettività, ammesso che non risulti da bocciare in toto…”.