Sabato 8 settembre in Cattedrale il vescovo Edoardo ha ordinato diacono il giovane seminarista Davide Mazza. La Liturgia di Ordinazione diaconale è stata solenne e sobria allo stesso tempo, intensa, e ha visto raccolti intorno a Davide oltre ai genitori, familiari e amici anche i fedeli di Bosconero, sua Parrocchia di origine, accompagnati dal parroco don Pierfranco Chiadò. Hanno concelebrato il vescovo emerito Luigi e tanti altri tra sacerdoti e diaconi. Consistente la presenza dei laici nella Chiesa madre della diocesi.

Ad accompagnare Davide a questo momento decisivo della sua vita ministeriale vi erano anche alcuni giovani delle parrocchie di Rivarolo dove Davide ha prestato il suo servizio pastorale durante gli anni di studio in Seminario e a Torino. Il Rettore del Seminario don Davide Rossetto ha presentato al Vescovo il candidato al diaconato, delineando i punti salienti del suo cammino di formazione spirituale e accademica, ricordando inoltre il prezioso servizio di accompagnamento spirituale del suo predecessore don Roberto Farinella (assente alla celebrazione perché impegnato a Roma) e di don Camillo Meroni, padre spirituale del Seminario diocesano. Don Rossetto, ha sottolineato, in quella circostanza due curiose coincidenze: l’anniversario di Ordinazione episcopale del Vescovo in quello stesso giorno e il quarantacinquesimo anniversario di sacerdozio di don Pierfranco Chiadò.

“Carissimo Davide, crescere nell’unità e nella pace – ha detto monsignor Cerrato nello spiegare il dono che il nuovo Diacono ha ricevuto – è il primo invito che ti viene dalla Liturgia che celebriamo nel giorno della tua Ordinazione diaconale. Sia esso l’impegno quotidiano nel tuo servizio alla Chiesa affinché la tua crescita personale nell’accogliere e vivere il dono dell’unità e della pace favorisca l’edificazione delle comunità in cui eserciterai il servizio, a Roma, come studente, e qui, in Diocesi. Non c’è comunità in cui non sia necessario e talora urgente crescere nell’unità e nella pace. Il Signore Ti ha chiamato a seguirlo, e tu ti sei messo in cammino con i passi che il Seminario ti ha indicato: la preghiera, lo studio, la comunione fraterna, l’impegno alla formazione umana e spirituale. Ora la Santa Chiesa ti chiede di prostrarti a terra con un gesto toccante espressione della consapevolezza che siamo piccoli e che il nostro stare in piedi e camminare è possibile solo per grazia di Dio”.

“Sul pavimento di santa Maria in Vallicella, la “Chiesa Madre” dell’Oratorio, lo compii anch’io questo gesto nell’Ordinazione episcopale, sei anni fa, proprio in questo giorno – ha detto ancora il vescovo Edoardo -. Di quei momenti in cui, stesi a terra, con la faccia sul pavimento, non dovremmo mai smarrire il ricordo in ogni istante della nostra vita, e soprattutto mentre esercitiamo il servizio che ci è stato affidato. Se quel ricordo si appanna, il rischio è di prostrarci, si, ma a qualcos’altro, magari a noi stessi, e di perdere, così, la dignità e l’autorevolezza che viene dal prostrarci a Dio solo. E voi carissimi Fratelli e Sorelle, questo siete chiamati a implorare dal Signore: che i vostri vescovi, preti, diaconi vivano prostrati a Dio, a Lui solo, il Signore, e a nient’altro che a Lui: né alle comodità loro, né alle vostre, tanto meno ai nostri capricci, affinché la potestà sacra, attraverso la quale è trasmesso a tutti il dono della salvezza, sia esercitata nella verità”.

Giuseppe Sciavilla