Tenuta Roletto
Risvegliopopolare.it

domenica 25 Maggio 2025

Reale mutua
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domenica 25 Maggio 2025

Il messaggio del vescovo Daniele

L’intera Diocesi di Ivrea si stringe con immensa gioia attorno a papa Leone XIV in un canto di lode e gratitudine alla Santissima Trinità per il dono alla Chiesa del nuovo successore di Pietro. Assicuriamo al Santo Padre la nostra preghiera perché nel dono che fa a tutti noi della sua vita si senta protetto e sostenuto dalla nostra intercessione.

“Il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio” e ancora “Pace a tutti voi e pace nel cuore di tutti” queste le sue parole e insieme già una conferma che vuole offrire alla Chiesa intera.

Il vescovo Daniele

Fu San Filippo Neri che nel XVI secolo rilanciò questa antica tradizione

ROMA - Edizione giubilare del “pellegrinaggio alle sette chiese” - Il racconto dei partecipanti che hanno fatto parte della numerosa delegazione eporediese, guidata da Padre Samuele Menini C.O. e da Padre Riccardo Bigi C.O. - 

Il nostro pellegrinaggio si è concluso, dopo circa dieci ore di cammino, presso la basilica di Santa Maria Maggiore dove ora riposano le spoglie mortali di Papa Francesco.

(alice bretto) – L’edizione giubilare del “pellegrinaggio alle sette chiese” di Roma ha visto la...

Bello vedere i bambini con la corona del Rosario in mano

BORGO REVEL - La Parrocchia di Sant'Anna, centro di spiritualità mariana - Il mese di maggio occasione per meditare, guidati da oratori molto preparati, e per pregare insieme - Davvero una grande Grazia per tutta la comunità

Il prossimo incontri guidato dal Diacono Emanuele Fusaro; conclude il Parroco Don Valerio D'Amico

(e.a.) – Mese di maggio all’insegna della preghiera a Maria e delle conversazioni in...

Nel 35.mo anniversario dall'apertura della Casa di Sant'Anna Boschi

CASTELLAMONTE - La Comunità Cenacolo fondata da Suro Elivira Petrozzi festeggia i 35 anni di presenza e servizio in Canavese con il Vescovo di Ivrea, Mons. Daniele Salera - VIDEO E GALLERY

Il Pastore della Chiesa eporediese e canavesana accolto da numerosi Sacerdoti con Padre Stefano Ragno

(giancarlo guidetti) – Uno splendido pomeriggio di sole ha accompagnato a Sant’Anna Boschi di Castellamonte,i festeggiamenti per il 35.mo anniversario di presenza su questo territorio della Comunità Cenacolo Fraternità...

Sabato 17 maggio, giornata illuminata da una luce speciale

AGLIE', CUCEGLIO, SAN GIORGIO, OZEGNA E LUSIGLIE' - Accolta la reliquia del Beato Carlo Acutis con una grande festa al Santuario di Madonna del Bosco - Giornata di riflessione, preghiera, divertimento, nel segno di una santità che parla ai giovani - 

Insieme bambini e ragazzi hanno giocato, ballato e partecipato ai laboratori proposti, per conoscere ed approfondire la vita ed i miracoli di questo giovane beato.

(donatella novaria) – Sabato 17 maggio al Santuario della Madonna del Bosco di Ozegna le parrocchie di Agliè, Cuceglio, Ozegna, S. Giorgio e Lusigliè hanno organizzato un pomeriggio di festeggiamenti per accogliere la...

Dopo la S.Messa, presieduta da Don Antonio Luca Parisi, gli Animatori hanno donato a ciascun bambino un santino raffigurante Papa Leone XIV

RIVAROLO CANAVESE - La Festa di chiusura del Catechismo, momento di fede, amicizia, gioia condivisa - Pomeriggio di giochi, allegria e spiritualità, vissuto in un clima di grande partecipazione e collaborazione tra tutte le realtà oratoriane

Il tema scelto per l’occasione è stato “L’Impero romano”, che ha ispirato le varie prove -

(francesco paolo torta) – Sabato 17 maggio l’Oratorio San Michele di Rivarolo Canavese ha...

Non è mancato anche un omaggio floreale, offerto a tutte le Signore presenti.

CHIESANUOVA - Si festeggiano tutte le mamme - La piccola, ma viva e vitale comunità sottolinea il ruolo della figura materna nell'edificazione della famiglia, Chiesa domestica -

“Regista” di questa bella iniziativa l’Associazione “I Ginestrin” -

La piccola, ma viva e vitale comunità di Chiesanuova, ha offerto, sabato 10 maggio, un altro bel...

Utile e seguitissimo approfondimento a cura del Prof. Don Francesco Saverio Venuto

FELETTO - L'Assunzione al Cielo in corpo e anima della Beate sempre Vergine Maria - Uno sguardo sulla verità di fede proclamata nel 1950 da Papa Pio XII, che illumina il cammino di ogni cristiano - Iniziativa molto apprezzata del Parroco Don Stefano Teisa -

Chiesa gremita e grande attenzione, a dimostrazione ulteriore che il popolo di Dio risponde sempre con gioia quando si parla della vera Fede

(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Serata intensa quella di venerdì 16 maggio...

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I FILM DEL GIUBILEO di GRAZIELLA CORTESE

My everything

La speranza: è il tema principale, per questo periodo, del Sussidio per il Giubileo 2025; e anche...

Iniziativa ricca di significato pastorale delle Parrocchie guidata da Don Luca Meinardi e Don Massimiliano Marco

OZEGNA, CUCEGLIO, AGLIE', LUSIGLIE', SAN GIORGIO - Viva attesa per l'arrivo della Reliquia del Beato Carlo Acutis - Il giovane ormai prossimo alla canonizzazione esempio di vita consegnata al Padre - Il suo messaggio raggiunge soprattutto i giovani, ma per tutti indica la centralità dell'Eucarestia -

Molto ricco il programma, in piena sintonia con il cammino sinodale

(f.c.) – C’è grande attesa per l’ostensione della reliquia del Beato Carlo Acutis a Ozegna...

Le catechesi sono state introdotte ogni volta da don Antonio Parisi

RIVAROLO CANAVESE - Sette incontri (sempre molto partecipati) per "riscoprire" i Sacramenti - Perchè un rinnovato apprezzamento dei Sacramenti può rivitalizzare la spiritualità individuale e comunitaria - Molto apprezzati gli Oratori intervenuti

A tutti e a ciascuno, essi offrono: forza, perdono, guarigione e guida per affrontare le diverse circostanze dell'esistenza.

(franca demaria) – Nel corso dell’anno 2024/25, ai fedeli adulti delle nostre parrocchie di...

FONDATA NEL 1959 SU IMPULSO DI DON SILVIO MARGHERIO, NEL 1964 ASSUNSE LA SUA FORMA DEFINITIVA

Storia della Corale Polifonica Valchiusella

Una formazione nata con l’intento di “sentire, pensare, cantare, sognare...”

(di Andrea Tiloca)

Foto: La Corale Polifonica della Valchiusella negli anni ‘60 Nel 1959, a Vico Canavese, con...

EDITORIALE

Frate Leone

Foto: Jan van Eyck, Stigmate di san Francesco (1430-32; Philadelphia Museum of Art). Chi era frate...

PAROLA DI DIO – “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”

At 15, 1-2. 22-29
Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati».
Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agl’idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Sal 65
RIT: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
RIT: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
RIT: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
RIT: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Ap 21, 10-14. 22-23
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo.
L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
In essa non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
sono il suo tempio.
La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l’Agnello.
Gv 14, 23-29
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
Come è difficile accettare la testimonianza della “novità”.
Ancora di più quando si parla di “novità” di vita e il cristianesimo è “novità”.
I “detentori della verità” fanno fatica a comprendere una Verità che non è la loro e dunque la storia si “ripete”.
Il capitolo 15 degli Atti degli Apostoli (prima lettura) narra la difficoltà e le contese relative ad una “questione”: la circoncisione (appartenenza al popolo di Dio) come elemento necessario per “accedere” al cristianesimo.
I giudei che si sono convertiti, ne sono convinti: occorre passare attraverso la conversione  giudaica e poi al cristianesimo.
Paolo e Barnaba non credono che la “novità cristiana” abbia bisogno di questi “passaggi” legati alla obbedienza pedissequa della legge di Mosè e chiedono agli “anziani”.
Sarà il Concilio di Gerusalemme che dirimerà la questione: “Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi..di non imporvi alcun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie”.
Anno 49 e un “modello di sinodalità”: problema, analisi, discernimento, risoluzione per il “bene” della comunità.
La ricchezza della comunità: lingue, popoli, culture… per un unico Cristo.
La ricchezza della pluralità nella novità del Vangelo.
Paolo e Barnaba sono assertori che il battesimo dona gratuitamente la fede e la Grazia, tuttavia, per non “rompere la comunione” si rivolgono agli “Apostoli e agli Anziani”.
Ancora questa espressione così importante, un’assemblea riunita alla luce della Parola, e Pietro ha assistito con umiltà, appellandosi allo Spirito, propone…
Un esempio che attraversa i secoli.
Ascoltare ed ascoltarsi tutti, in un’unica comunione ecclesiale.
Parlare nella Chiesa, è comunione e la sinodalità, in questo senso, è “generativa” di una coscienza ecclesiale, di una “fede pensata”.
La memoria della conversione a cui ha assistito diventa l’espressione della forza dello Spirito Santo: Gesù salva tutti, è per tutti, la Grazia è dono, è gratuità.
Parole narrate, parole sapienziali e profetiche: il “meglio” che nasce dal discernimento alla luce dello Spirito Santo, la “scelta migliore”, non la più “bella”, “democratica”, del “più importante”… ma la “scelta migliore alla luce dello Spirito”: “È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi”.
“Tutti e ciascuno”: Syn holé te ekklesia (At 15,22) con tutta la Chiesa con il riconoscimento nella fraternità e nella responsabilità.
Tutti al servizio della sinodalità.
Tutti, seppur nella diversità di “ruolo”, possono dare un “contributo”, partecipano al discernimento in comunione, in fraternità.
Tutti “in cammino”, come popolo, come realtà dinamica e viva, illuminati dalla luce di Cristo.
Per un “con-senso” che non è “siamo tutti d’accordo” o “pensiamo allo stesso modo”, ma “sentiamo” insieme a che cosa la Chiesa è chiamata.
“Il nome della Chiesa è sinodo”: lo sappiamo da secoli, eppure ancora facciamo fatica ad elaborare in comunione l’ascolto reciproco, la “discussione” alla luce della Parola di Dio, l’obbedienza allo Spirito, la pace nella comunità, oltre i dissensi, oltre i particolarismi…
E (seconda lettura) quella  Chiesa (la Gerusalemme Celeste) che vede Giovanni nell’Apocalisse, che scende dal cielo “risplendente della gloria di Dio…simile a quello di una gemme preziosa” è permeata della santità divina.
Questo è possibile se la Chiesa è fedele, paziente, in uscita, accogliente, se si lascia guidare dallo Spirito Santo, umile, capace di cogliere i segni dei tempi.
Una Chiesa di pace, una chiesa in cammino.
La pace… (Vangelo)
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace”.
In quel “discorso di addio”, Gesù ci “lascia” senza abbandonarci, senza privarci: la sua Parola e la sua Pace sarà con l’uomo.
Il “Paraclito lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.
La consolazione della Presenza.
La Presenza di Cristo nella Chiesa… “non vi lascio”…
“Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”.
Nell’affetto della condivisione un abbraccio di consolazione: non temete…Dio è con voi.
Sarà con voi.
Per sempre.
Senza turbamento né paura.
Gesù sa che il rischio è quello di essere “travolti” dagli eventi, di non comprendere, di essere turbati e timorosi… e rassicura…: “Vi lascio la pace” e “Vado e vengo a voi”.
La dimora di Dio nell’uomo, la dimora nell’anima dell’uomo.
La “presenza” di Dio “rinnovata”, non più solo “nel Tempio”, ma nell’uomo che diventa “tempio di Dio” (cfr  2 Cor 16,8).
La presenza di quel Dio Incarnato.
La presenza che dona pace.
La pace che non può essere altro che la fiducia, il totale affidamento, l’abbandono alla fede che solo in Dio trova completamento.
Quelle “mani di Dio” che donano la pace… la pace non come la “cerca” il mondo, ma come la dona Dio.
Non trattati, non una stipula di contratto, non un decalogo di sicurezza… la pace… un dono.
Come quel dono da custodire, come in quel giardino… custodire, tenere sotto osservazione (il verbo téreō, nel Nuovo Testamento viene tradotto spesso come osservare, ma il significato primario è custodire) il dono.
La Parola che è Via Verità e Vita e porta pace.
La pace di Dio attraverso la via della giustizia, della fratellanza, della prossimità, del perdono… le vie per la strada della pace.
La pace dello Spirito Santo.

Fare nuove tutte le cose: anche le banche (di Filippo Ciantia)

Il primo Papa italo-franco-americano, con passaporto peruviano, ci racconta di mondi vicini eppure lontani: l’Europa e le Americhe, di Chicago dove è nato e cresciuto e delle periferie del Perù, dove ha svolto la sua missione, portando con sé la speranza dei migranti in Gesù Salvatore e di un futuro migliore.
Ha scelto di chiamarsi Leone XIV, spiegando che “Papa Leone XIII […] affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”.
Si pensa che la Dottrina Sociale della Chiesa sia un insieme di precetti di teologi e clero. Tutt’altro! Essa è lo sviluppo sistematico e profetico dell’esperienza della comunità cristiana e dei fedeli che costruiscono un altro mondo nel mondo.
Pochi anni dopo l’enciclica di Leone XIII, nel 1904, un italo americano nato in California da emigrati liguri – Amadeo Peter Giannini, detto A.P. – fondò a San Francisco la Bank of Italy: una banca non più riservata ai ricchi, ma accessibile anche agli immigrati, agli operai e ai piccoli imprenditori, fino ad allora esclusi dai servizi bancari.
Dopo il devastante terremoto di San Francisco del 1906, A.P. fu tra i primi a riaprire, concedendo crediti per la ricostruzione senza garanzie formali, basandosi sulla fiducia, credendo nella dignità del lavoro e nella responsabilità individuale e incarnando lo spirito di servizio al bene comune.
Lo straordinario sviluppo dell’agricoltura californiana trova radici nella sua visione di economia sociale. Sostenne i piccoli agricoltori, ma anche l’industria cinematografica nascente di Hollywood. Finanziò, tra l’altro, la produzione di “Via col vento” e quelle di Walt Disney.
Come la Rerum Novarum, A.P. Giannini esalta la centralità della persona, il diritto al lavoro e la destinazione universale dei beni.
Nel 1928 Bank of Italy si trasformò in Bank of America: A.P. ne fece una delle più grandi banche al mondo. Rifiutò onorificenze e ricchezze personali: “Il mio lavoro più difficile è stato evitare di diventare milionario”, confessava. Ci ha insegnato che la finanza può essere strumento di equità, crescita e giustizia sociale.
Il verso dell’Apocalisse “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” vale e si realizza davvero per tutto… anche per le banche!

La promessa di Gesù: essere “abitati” dallo Spirito – Commento al Vangelo di domenica 25 maggio (di don Renzo Gamerro)

Foto tratta da Freepik
“Se uno mi ama, osserva la mia parola e il Padre mio lo amerà e Noi – Padre, Figlio, Spirito – verremo a Lui e prenderemo dimora presso di Lui”.
Cerco di dire con linguaggio nostro il testo proposto in questa VI domenica del Tempo di Pasqua, scritto alla fine del I secolo a Efeso, con linguaggio dei credenti allora convertiti al cristianesimo.
Chi ama Gesù Cristo e osserva la sua Parola, come parola di vita, fa esperienza di scoprirsi e sentirsi “dimora” di Dio Trinità. Scoprirsi e sperimentare che il proprio io viene abitato da Dio: esperienza amorosa più viva che si possa fare. Esperienza umana che ci meraviglia e sorprende: essere abitati da persona o persone che amano.
I genitori, sono certo che possono dire, che i loro figli abitano il loro cuore, il loro pensare, il loro spirito. L’amante può dirlo della persona amata. Spesso i mistici raccontano del loro sentirsi uniti a Dio, come abitati da Dio, nel loro pensare e agire (mentre scrivo questo mi attraversa mente e cuore la vicenda per esperienza vissuta nel deserto di Tamarraset da Charles de Foucauld).
Il sentirsi abitati è di più di un sentirsi vicini: è un sentire presente la persona nel pensiero e il palpito del cuore condiviso. Come San Paolo che dice di sé: “Io e Cristo siamo una vita nuova. Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”.
Questa esperienza è vissuta nell’amore sponsale di uomo e donna, quando i coniugi possono dirsi: “tu sei carne della mia carne e ossa delle mie ossa”. Esperienza e linguaggio sempre più difficile a dire e a fare nell’oggi storico, quando realtà e segno dell’amore sono fatti superficiali e senza promessa.
L’abitare è condividere spazio, tempo, azione e progetto di vita. Chi ama veramente Gesù Cristo e osserva la sua parola, è abitato dal Padre, Figlio e Spirito e scopre che il suo saper amare, ha un orizzonte larghissimo: un saper amare tutto e tutti come quello vissuto da Francesco d’Assisi. E vengono in mente altri nomi ancora: Madre Teresa di Calcutta, Luther King, Gandhi e, perché no, Papa Francesco.
È importante richiamare, al termine di questa riflessione, le altre parole di Gesù nel racconto di Giovanni evangelista: “Vi ho detto queste cose mentre sono ancora con voi. Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, Lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv. 14,25-26). È la promessa di un abitare senza fine la salvezza in Dio Trinità.
“Vieni Spirito a riportarci ad abitare la vita
senza chiederci come, dove, perché…
L’amore non ha una posta,
è un modo sublime di vivere” (L. Verdi)
Gv 14,23-29
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora
presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me.
Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

STRAMBINO – Nel centro Canavese Incontra lo spettacolo “Insuperabile” rassegna di musica e balli

Spettacolo “Insuperabile” è una rassegna di musica e balli che si terrà a Strambino venerdì 30 maggio a partire dalle 21, nel centro Canavese Incontra, in via Adriano Olivetti all’angolo con la strada statale 26.
A organizzarla è il Lions Club Caluso Canavese Sud-Est, in collaborazione con il Lions Club Candia Lago e il Leo Club Caluso Canavese Sud-Est, con il patrocinio del Comune di Strambino e della Città metropolitana di Torino.
L’ingresso allo spettacolo sarà gratuito a offerta libera, e l’incasso sarà devoluto agli “Insuperabili” di Ivrea, un’associazione di volontariato diffusa a livello nazionale che avvicina all’attività sportiva ragazzi con disabilità, in particolare autistici, inserendoli in squadre di calcio.
Alla serata sarà presente Sonia Cambursano, consigliera delegata della Città metropolitana di Torino.
A proposito di “Insuperabili”, è dei giorni scorsi la partecipazione di una loro delegazione a un incontro con l’ex calciatore e capitano della Juventus Giorgio Chiellini, che si è tenuto al Salone del Libro, nello stand istituzionale della Città di Torino e della Città metropolitana.
Un’ulteriore iniziativa del Lions Club Caluso Canavese Sud-Est a favore degli “Insuperabili” sarà un raduno di auto storiche che si terrà a Caluso domenica 29 giugno.
Redazione Web 

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Empatia e gratitudine, arma contro gli “haters” (di Cristina Terribili)

Foto dal sito dell’artista
Stefano Bollani, compositore italiano noto per la conduzione dello show su Rai 3 “Via dei matti n°0”, ha annunciato di essere stato ospite del regista Chomet per il quale ha realizzato le musiche del suo nuovo film.
Questa notizia ci offre lo spunto per riflettere sul potere dei complimenti e del riconoscimento altrui che migliorano la nostra vita. Bollani scrisse una lettera a Chomet per ringraziarlo per i film realizzati, perché erano state per lui opere importanti. Il regista lo invitò nella sua casa in Normandia e gli affidò la realizzazione della colonna sonora del suo ultimo film.
Usare parole gentili, esprimere dei complimenti aumenta il benessere psicologico di chi riceve e di chi si dichiara. Sovente i social ci rimandano a riflessioni sui cosiddetti “hater”, persone che esprimono sentimenti di odio verso qualcuno e incitano gli altri a farlo. Con l’esempio di Bollani, potremmo promuovere un movimento diverso, di coloro che esprimono la propria gratitudine verso un’altra persona.
I benefici della gratitudine e la consapevolezza che le altre persone, anche lontane, possono avere un effetto positivo nella vita di ognuno, permettono di costruire relazioni, sentimenti di solidarietà, affrontare gli ostacoli della vita o i momenti di solitudine.
Quando si riconosce il valore che l’altro ha si entra in una relazione profonda che amplia lo sguardo alla bellezza della vita nella sua interezza.
Fermarsi e riflettere su ciò che di positivo qualcuno ha fatto per noi ci consente di uscire dal tunnel di fatica e di aprire delle finestre, accendere una luce diversa. Esprimersi positivamente verso l’altro diventa fonte di felicità, la possibilità di vivere con armonia le relazioni, permette di sentirsi più sicuri generando un percorso virtuoso di benessere personale.
Tutti possono farlo, nessuno escluso.

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