Tenuta Roletto
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venerdì 30 Maggio 2025

Reale mutua
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venerdì 30 Maggio 2025

Il messaggio del vescovo Daniele

L’intera Diocesi di Ivrea si stringe con immensa gioia attorno a papa Leone XIV in un canto di lode e gratitudine alla Santissima Trinità per il dono alla Chiesa del nuovo successore di Pietro. Assicuriamo al Santo Padre la nostra preghiera perché nel dono che fa a tutti noi della sua vita si senta protetto e sostenuto dalla nostra intercessione.

“Il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio” e ancora “Pace a tutti voi e pace nel cuore di tutti” queste le sue parole e insieme già una conferma che vuole offrire alla Chiesa intera.

Il vescovo Daniele

Fu San Filippo Neri che nel XVI secolo rilanciò questa antica tradizione

ROMA - Edizione giubilare del “pellegrinaggio alle sette chiese” - Il racconto dei partecipanti che hanno fatto parte della numerosa delegazione eporediese, guidata da Padre Samuele Menini C.O. e da Padre Riccardo Bigi C.O. - 

Il nostro pellegrinaggio si è concluso, dopo circa dieci ore di cammino, presso la basilica di Santa Maria Maggiore dove ora riposano le spoglie mortali di Papa Francesco.

(alice bretto) – L’edizione giubilare del “pellegrinaggio alle sette chiese” di Roma ha visto la...

Gallery fotografica di Gabriele Bisco ed Elena Damigi

MAZZE', TONENGO, VILLAREGGIA / VICARIA CALUSIESE - Santa Rita ha ancora tanto da dire anche alle donne ed agli uomini d'oggi - Riuscito mosaico di iniziative devozionali comunitarie e intensa condivisione spirituale per le Parrocchie guidate da Don Alberto Carlevato - 

Martina Leggero di Villareggia ha preparato questa bellissima poesia - preghiera in onore della Santa

(A.C.) – Santa Rita da Cascia: un modello sempre valido e proponibile anche ai giorni...

Nel 35.mo anniversario dall'apertura della Casa di Sant'Anna Boschi

CASTELLAMONTE - La Comunità Cenacolo fondata da Suor Elivira Petrozzi festeggia i 35 anni di presenza e servizio in Canavese con il Vescovo di Ivrea, Mons. Daniele Salera - VIDEO E GALLERY

Il Pastore della Chiesa eporediese e canavesana accolto da numerosi Sacerdoti con Padre Stefano Ragno

(giancarlo guidetti) – Uno splendido pomeriggio di sole ha accompagnato a Sant’Anna Boschi di Castellamonte,i festeggiamenti per il 35.mo anniversario di presenza su questo territorio della Comunità Cenacolo Fraternità...

Sabato 17 maggio, giornata illuminata da una luce speciale

AGLIE', CUCEGLIO, SAN GIORGIO, OZEGNA E LUSIGLIE' - Accolta la reliquia del Beato Carlo Acutis con una grande festa al Santuario di Madonna del Bosco - Giornata di riflessione, preghiera, divertimento, nel segno di una santità che parla ai giovani - 

Insieme bambini e ragazzi hanno giocato, ballato e partecipato ai laboratori proposti, per conoscere ed approfondire la vita ed i miracoli di questo giovane beato.

(donatella novaria) – Sabato 17 maggio al Santuario della Madonna del Bosco di Ozegna le parrocchie di Agliè, Cuceglio, Ozegna, S. Giorgio e Lusigliè hanno organizzato un pomeriggio di festeggiamenti per accogliere la...

Dopo la S.Messa, presieduta da Don Antonio Luca Parisi, gli Animatori hanno donato a ciascun bambino un santino raffigurante Papa Leone XIV

RIVAROLO CANAVESE - La Festa di chiusura del Catechismo, momento di fede, amicizia, gioia condivisa - Pomeriggio di giochi, allegria e spiritualità, vissuto in un clima di grande partecipazione e collaborazione tra tutte le realtà oratoriane

Il tema scelto per l’occasione è stato “L’Impero romano”, che ha ispirato le varie prove -

(francesco paolo torta) – Sabato 17 maggio l’Oratorio San Michele di Rivarolo Canavese ha...

Non è mancato anche un omaggio floreale, offerto a tutte le Signore presenti.

CHIESANUOVA - Si festeggiano tutte le mamme - La piccola, ma viva e vitale comunità sottolinea il ruolo della figura materna nell'edificazione della famiglia, Chiesa domestica -

“Regista” di questa bella iniziativa l’Associazione “I Ginestrin” -

La piccola, ma viva e vitale comunità di Chiesanuova, ha offerto, sabato 10 maggio, un altro bel...

Presso il salone parrocchiale Don Salvetti, organizzato dalla Pro Loco 

ROSONE DI LOCANA - La Resistenza, le sofferenze, il dolore, ma anche il coraggio delle popolazioni locali, viste "Con gli occhi di Florenc" - La memoria storica diventa docufilm - Serata che ha appassionato e intrecciato racconti e musica, con l'impegno di una brava Insegnante, la Prof. Sabrina Pecchenino - 

Nell'80° della Liberazione, ripercorsi episodi significativi avvenuti nel 1944 in Canavese come l'incendio di Feletto, la strage alla stazione di Bosconero  e il rastrellamento nazifascista a Bosconero.

Venerdì 16 maggio presso il salone don Salvetti a Rosone nel comune di Locana si è svolto un...

Domenica 25 maggio 2025 resterà una data simbolica

CUCEGLIO diventa ufficialmente il “Paese della Fritüra Dusa” - Una giornata di festa per celebrare tradizione, identità e comunità

Tra i promotori dell’iniziativa, l’Assessore del Comune di Cuceglio, Mattia Baudino, che ha voluto sottolineare l’impegno personale profuso con passione

CUCEGLIO – Domenica 25 maggio 2025 resterà una data simbolica per il Comune di Cuceglio, che ha...

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Utile e seguitissimo approfondimento a cura del Prof. Don Francesco Saverio Venuto

FELETTO - L'Assunzione al Cielo in corpo e anima della Beate sempre Vergine Maria - Uno sguardo sulla verità di fede proclamata nel 1950 da Papa Pio XII, che illumina il cammino di ogni cristiano - Iniziativa molto apprezzata del Parroco Don Stefano Teisa -

Chiesa gremita e grande attenzione, a dimostrazione ulteriore che il popolo di Dio risponde sempre con gioia quando si parla della vera Fede

(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Serata intensa quella di venerdì 16 maggio...

Il tuo regno è un regno eterno, il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

PAROLA DI DIO - Letture dalla Liturgia nella V Domenica di Pasqua - "Vi do un comandamento nuovo" - Commento a cura della Prof. Elisabetta Acide -

E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate

At 14, 21-27 Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, Paolo e Bàrnaba ritornarono a Listra,...

FELETTO – Il Vescovo Mons. Daniele Salera presiede la S. Messa solenne dell’ Assunta 2025

(gabriella franzino – edy guglielmetti) – E’ durata 25 anni l’attesa per vedere esposta in mezzo alla chiesa parrocchiale la bella statua della Madonna Assunta in Cielo a Feletto Canavese.
E’ tradizione, infatti, che ogni 25 anni la statua tanto cara ai felettesi venga calata dalla sua nicchia nell’altar maggiore e lasciata alla venerazione dei parrocchiani. 
La statua dell’Assunta fu scolpita tra il 1709 ed il 1711; è in legno di rovere e misura, dal piedestallo al capo 242 cm, che diventano 253 cm se si prende come punto di riferimento il pollice della mano sinistra, cioè il punto più alto.
Ai piedi della Vergine, in una nuvola bianca, si trovano alcuni angioletti.
Da sempre questo giubileo della Vergine viene preparato con la partecipazione e l’aiuto di tanti parrocchiani che, in vario modo, con il lavoro, competenza, tempo, offerte e preghiere, rendono onore a Maria Santissima.

Culmine dei festeggiamenti è stata la celebrazione della S. Messa solenne di domenica 25 maggio presieduta da S.E.R. Monsignor Daniele Salera, concelebrata dal Vescovo Emerito di Pinerolo Monsignor Piergiorgio Debernardi, felettese doc e molto legato alla comunità e alla chiesa di Feletto, dal Parroco don Stefano Teisa, da don Roberto Provera prete cottolenghino, assistendo il diacono Giacomo Mareina; inoltre erano presenti le autorità comunali: il sindaco di Feletto signora Cristina Ferrero e il sindaco di Lombardore signor Rocco Barbetta, l’Amministrazione comunale e la rappresentanza della Polizia municipale, il comandante della stazione dei Carabinieri di Rivarolo Canavese luogotenente Alfonso Lombardo, numerosissime Associazioni felettesi con i loro gagliardetti e bandiere.

Il saluto del Vescovo che, in questo giorno speciale all’interno dell’Anno Giubilare, chiedeva per il popolo di Feletto la grazia della misericordia, è risuonato nell’ampia navata gremita di fedeli accorsi anche dai paesi vicini o di felettesi oggi non più residenti e lontani, che hanno voluto essere presenti per sentirsi ancora accolti dall’abbraccio materno di Maria.
Nel corso dell’omelia Monsignor Salera ha posto l’attenzione sullo Spirito Santo, su quel grande dono che Dio ha voluto fare per custodirci e proteggerci, per prenderci la mano quando siamo a terra, abbattuti, per sorreggerci quando umanamente le forze ci abbandonano, affinché noi crediamo fermamente, fiduciosi, di essere da Lui amati.

Al termine della Celebrazione la sacra effige della Madonna è stata portata in processione lungo le vie del

paese, addobbate per l’occasione, mentre le campane delle Cappelle lungo il tragitto suonavano al passaggio della Vergine e i

canti della Cantoria parrocchiale e le note della Banda cittadina accompagnavano la statua e i fedeli nel percorso.

Infine, al rientro in Chiesa per le ultime preghiere e la benedizione finale, il nostro Vescovo ci ha esortati a “rivolgersi

a Lei affinché interceda per noi presso la SS Trinità, quella protezione che , da solo, l’uomo non può procurarsi”.

L’intensa giornata è terminata con un momento conviviale presso il ristorante “I Templari” a Feletto.
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La radio ha 100 anni ma non li dimostra: ecco perché la amiamo (di Lorenzo Iorfino)

Foto tratta da Pixabay
La radio nel mio cuore è sempre legata a ricordi preziosi. Pensare alla radio è fare un tuffo nel passato, in un tempo in cui le voci venivano prima dei volti. Mio fratello, da piccolissimo, si è appassionato al calcio ascoltando le cronache delle partite alla domenica: le ripeteva, le imitava, ci metteva il fiato e l’emozione, come fosse lui a commentare la finale dei Mondiali. Non aveva idea di come si giocasse, forse non sapeva neanche che il campo fosse verde. Eppure era la sua passione.
Io, invece, ho conosciuto i Negramaro alla radio, quando ancora non sapevo che faccia avessero. Poi li ho visti in video, e sono rimasto deluso: pensavo fossero uno solo, non un gruppo. E poi l’immagine che mi ero costruito non combaciava con quelle facce, la voce non corrispondeva ai volti.
La radio è così: ti entra dentro, senza chiedere il permesso. È il mezzo di intrattenimento e d’informazione che tutti ascoltiamo, ma che nessuno ammette di ascoltare. La grande forza della radio è che riempie i vuoti. Non la si accende per sé stessa, ma per accompagnare qualcos’altro: mentre si guida, mentre si riordina casa, mentre si cucina. Mai da sola, mai al centro.
Probabilmente è in auto che si concentra la maggior parte dell’ascolto radiofonico. Si è attenti, ma non troppo: le immagini di un un video distrarrebbero, la radio no. È lì, in sottofondo, ma non è un rumore. Oppure in palestra, ma lì si preferisce Spotify: si vuole scegliere la playlist, il ritmo, il tema. In macchina, invece, ci si affida. E fidarsi non è poco: ci sono stazioni che ci hanno accompagnati per anni senza deluderci mai, voci che riconosciamo come quelle di un amico.
La radio è un mezzo di fiducia. Non si guarda, si ascolta: un solo senso è coinvolto, e per questo tutti gli altri restano liberi. O quasi: la fantasia si accende, immagina, completa.
La radio stimola, allena, fa crescere. Se fatta bene, educa. Se fatta superficialmente, consola, anche solo raccontandoci la meta preferita per vacanze che non faremo mai.
Alla soglia dei suoi cento anni, la radio non fa paura a nessuno. È eterna perché passa sotto, si infila ovunque e sempre in meno le danno peso. Come Radio Vaticana, che ancora oggi mantiene le onde corte per raggiungere anche l’angolo più lontano del mondo e portare la Parola di Dio a tutte le genti.
La radio, snobbata da tutti, ascoltata da tutti. E zitta zitta, educa i giovani a pensare.
Eppure, se chiedi a un mio coetaneo se ascolta la radio, ti dirà di no. Innocente illusione.

Non solo pane, in un’epoca affamata di senso

Se chiedessimo ad un comune cittadino per quali attività e iniziative viene destinato l’8xmille alla Chiesa Cattolica, probabilmente risponderà che i fondi vengono impiegati per le opere caritative, oppure per il sostentamento del clero o per il mantenimento degli edifici di culto che, essendo beni di altissimo valore che testimoniano la fede vissuta in epoche più o meno lontane, hanno necessità di attenzione e cura per essere tramandati alle generazioni successive.
Questo è certamente vero, ed è sotto gli occhi tutti, tuttavia non si esaurisce qui. L’8xmille alla Chiesa Cattolica serve anche a sostenere sapientemente l’attività dei vari uffici diocesani nel progettare e attuare le iniziative pastorali che cercano di ravvivare la vita della Chiesa locale. Tra queste un posto di particolare rilievo hanno quelle riferite alla pastorale della Cultura, con a “C” maiuscola. Accanto alle tante povertà materiali di cui la Chiesa si fa carico direttamente e attraverso enti e associazioni a lei unite, dobbiamo ormai essere coscienti che sta emergendo prepotentemente anche quella culturale a cui è sempre più urgente dare una risposta forte e solida.
La Chiesa, come realtà millenaria viva che ha cura della piena e autentica realizzazione dell’uomo in Cristo risorto, può offrire molto ad un presente che sembra essere necessitante di risposte stabili e durature in contrapposizione alla vacuità e all’effimero di una cultura dell’apparenza e dell’autoconsumo. La Chiesa, che per secoli si è fatta promotrice della Cultura come strumento per innalzare la dignità umana nella comunione con il Dio Trinitario, può mettersi in dialogo con il presente offrendo una visione di Umanesimo integrale capace di restituire all’uomo contemporaneo un significato all’esistenza.
Ma la Chiesa particolare, cioè la nostra Diocesi di Ivrea, come si sta muovendo in questo ampio teatro? È in grado di rispondere alla povertà culturale delle nostre città e paesi? Riesce a scorgere in questo frangente storico una opportunità/sfida o si è arroccata nel tempo che fu in una posizione difensiva di autoreferenzialità nella non volontà di mettersi in ascolto e dialogo dei contemporanei?
Se guardiamo solo agli ultimi anni, gli uffici diocesani che operano nell’ambito della Cultura (con la “C” maiuscola) si sono mossi su più fronti lavorando in sinergia e comunione di intenti per offrire a tutti, partendo dai più lontani, occasioni e momenti per offrire una proposta alternativa di Cultura. Facendo tesoro dei fondi 8xmille è stato possibile mobilitare risorse e energie che diversamente non sarebbe stato possibile coinvolgendo sempre un vasto pubblico. Prendiamo in considerazione alcuni esempi significativi. Il primo è il ciclo di tre incontri di formazione e informazione sul tema dell’Intelligenza Artificiale che si sono svolti nel 2024 a Rivarolo, Chivasso e Ivrea con l’intervento di specialisti di alto profilo organizzati dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali e dall’Ufficio per l’Insegnamento della Religione Cattolica.
Il secondo esempio sono i due incontri svolti nel 2021 e 2022 sul tema della Cattedrale di Ivrea e sui suoi affreschi entrambi organizzati e promossi dall’Ufficio per i Beni Culturali. Il terzo esempio che possiamo fare riguarda la sinergia tra Ufficio per la Pastorale della Cultura e l’Ufficio per i Beni Culturali durante questo anno 2025 per la sensibilizzazione al patrimonio architettonico ecclesiastico diocesano iniziando dalla chiesa di San Nicola di Tolentino di Ivrea. A chiusura di queste rapida carrellata di azioni sostenute anche con i fondi dell’8xmille, vogliamo citare quella che ha preso origine tra la fine del 2024 e 2025 e vede coinvolti l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali, l’Ufficio per la Pastorale della Cultura e l’Ufficio per i Beni Culturali.
Un progetto di grande portata che avrà una significativa ricaduta oltre i confini diocesani. I tre Uffici sono al lavoro nel progetto di un Centro Culturale Diocesano in cui dovranno essere razionalizzate le risorse disponibili per la promozione e diffusione del patrimonio storico, artistico e religioso. Una grande opera di valorizzazione della Cultura (con la “C” maiuscola) cristiana che sarà disponibile a tutti (non solo gli esperti del settore) con l’obiettivo di far dialogare i nostri contemporanei con una memoria viva in grado di dare significato all’oggi.
Anche questo è “8xmille”!
Grazie a coloro che hanno destinato e destineranno il loro contributo 8xmille alla Chiesa Cattolica perché hanno permesso e permetteranno di continuare a tenere accesa la luce della Cultura (sempre quella con la “C” maiuscola).

STRADECITTAMETROTO – Chiusa a Pont Canavese la strada provinciale 47 della Val Soana

A Corio, la strada provinciale 248 di Piano Audi è chiusa dal km 1+600 al km 3+000 fino a venerdì 30 maggio e da martedì 3 giugno a venerdì 6 giugno nelle fasce orarie 8,30-12 e 13,30-17,30.
La sospensione della circolazione, dovuta a lavori di sistemazione delle protezioni marginali e della pavimentazione stradale, riguarda tutti i veicoli ad eccezione dei mezzi di soccorso.
A Rubiana, la strada provinciale 197 del Colle del Lys sarà chiusa per lavori di bitumatura nella giornata di giovedì 29 maggio, dalle 6 alle 19, e comunque non oltre la fine dei lavori, nel tratto compreso tra il km 8+100 e il km 8+350 all’interno del centro abitato, dove la strada prende la denominazione di via Roma. La Direzione Viabilità 2 della Citta metropolitana di Torino avverte che la strada potrebbe già chiudere nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 28 maggio, per la fase preparatoria dei lavori.
A Pont Canavese, la strada provinciale 47 della val Soana sarà chiusa da giovedì 29 maggio a domenica 15 giugno con i seguenti orari: chiusura dalle 8.30 alle 13.30; apertura dalle 13.30 alle 15; chiusura dalle 15 alle 18; apertura dalle 18 alle 8.30.
Il provvedimento si rende necessario per consentire la ricostruzione del corpo stradale e la realizzazione di un banchettone su micropali, lavori necessari per rimediare ai danni causati dall’alluvione dello scorso mese di aprile.
Redazione Web
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Memorabile giornata, fonte nuova di Grazia (a cura di Severino Morgando)

Come preannunciato nell’articolo comparso nell’ultimo numero de “Il Risveglio Popolare” dedicato alla festa per il 60° anniversario della dedicazione del Tempio dell’Immacolata dei Miracoli di Ivrea, riportiamo, di seguito, il resoconto della celebrazione del 30 maggio 1965 che il nostro giornale pubblicò il 3 giugno 1965.
Il giorno 30 maggio, come era stato precedentemente annunciato, S. E. Mons. Vescovo (Albino Mensa, ndr) ha avuto la gioia di consacrare un nuovo Altare e benedire il Tempio dedicato alla Vergine Santissima, venerata sotto il titolo di “Immacolata dei Miracoli”, in un Quadro prodigioso, che da un secolo le Suore d’Ivrea custodiscono gelosamente, come patrimonio sacro della loro Famiglia Religiosa. Miracolosa-mente rimasto illeso dai colpi di una scure e dalle fiamme del fuoco, fu loro donato dai proprietari il 5 aprile 1860. Rimase nella casa di Torino, in via Ormea, fino al 1942, allorché i pericoli della guerra suggerirono alle Suore di trasportarlo provvisoriamente a Ivrea, nella Casa Madre. La permanenza divenne però definitiva quando le Madri ottennero da S.E. Mons. Rostagno di poter realizzare un antico desiderio, costruendo un Tempio in suo onore. La popolazione d’Ivrea ha ormai imparato a conoscere questa Immagine portentosa, anche se di modeste dimensioni, e le ha tributato il suo omaggio di fede, con manifestazioni degne della sua tradizionale devozione mariana: nel 1955, quando il quadro fece ritorno dalla indimenticabile “Peregrinatio” attraverso le vie d’Italia; e nel 1960, nelle celebrazioni centenarie del miracolo. La recente cerimonia ha degnamente coronato quelle memorabili Giornate ed ha aperto una nuova fonte di grazia per Ivrea, per la Diocesi e per la Chiesa, poiché, come ben disse Mons. Vescovo, in occasione della posa della “prima pietra”: “ogni chiesa che sorge è simbolo della Chiesa vivente che è l’assemblea dei fedeli” e ogni Altare è simbolo di Cristo che continua nella Chiesa la sua opera di redenzione e di salvezza. Il nuovo Tempio è al centro di un complesso architettonico modernissimo (non ancora del tutto ultimato), progettato dall’Architetto dottor Giuseppe Rubino, diretto dal medesimo, con la collaborazione dell’ing. Aldo Aluffi, per i calcoli cementizi, e costruito dall’impresario edile cav. Rinaldo Bianco.
Le linee sobrie e maestose, la controsoffittatura in legno, la sistemazione delle vetrate, la mirabile decorazione artistica in bronzo dorato, opera del professor Giuseppe Tarantino della Scuola d’Arte di Torino contribuiscono a dare al Tempio l’aspetto solenne e devoto proprio di una Casa di Preghiera. Ma soprattutto degno di nota è lo spirito che anima la progettazione, e cioè l’orientamento cristologico di tutti gli elementi del luogo sacro; al centro è la Mensa, con sullo sfondo il Tabernacolo e la Cattedra; ai lati gli Amboni per la proclamazione della Parola; e, pendente sull’Altare, un grande Crocifisso che domina e attrae l’attenzione di chi entra. È il concetto teologico dell’Aula Dei, richiamato dalle recenti direttive del Concilio: Cristo è il centro della vita cristiana, l’Autore della lode a Dio e la fonte della grazia, nel sacramento della Parola e dell’Eucaristia. Ogni altro elemento deve essere al suo posto. Per questo, la piccola stele che sostituisce il Quadro della Immacolata è situato a destra, in una posizione di privilegio e insieme di servizio. La Madonna è la Madre di Cristo e della Chiesa, la Regina dell’Universo, ed è l’Ancella di Dio che porta a Cristo. Questi pensieri sono stati il tema della magistrale Omelia che il Vescovo ha pronunciato durante il solenne Pontificale del mattino, completata dalle parole di saluto alla Madonna e ai partecipanti, nella processione del pomeriggio, quando il Quadro miracoloso è stato solennemente accompagnato nella sua nuova dimora. Nonostante la pioggia, il concorso dei fedeli è stato veramente superiore al previsto e, quando Mons. Vescovo, dal portale del Tempio, si è rivolto verso il popolo, ha dovuto sentirsi proprio come il Pastore fra il suo gregge, che si stendeva ai suoi piedi, lungo la gradinata, in perfetto ordine e in una mirabile unità nella varietà delle rappresentanze. Hanno onorato della loro presenza S.E. Monsignor Dio-nisio Borra, Vescovo Tito-lare di Zeugma; [segue un lungo elenco di autorità che avevano presenziato, ndr.]
Numerose pure sono state le adesioni, [segue una lunga lista di personalità, ndr.]; [tra cui, ndr.] le Monache Benedettine Cistercensi, le quali, certamente con pena, hanno ceduto il loro caro Mona-stero dove il loro benemerito ordine aveva dimorato e prosperato per ben quattro secoli. Con delicatissimo pensiero Mons. Vescovo ha rivolto un saluto particolare a queste care Religiose, assenti alla cerimonia, ma presenti nel cuore di tutti i partecipanti, facendo notare, però, con altrettanta delicatezza ed evidente compiacenza, co-me questo colle, sacro alla preghiera per tanti secoli, ora ritorna ad essere il colle santo di Dio, con una irradiazione feconda di speranze. Questa, ha detto il Vescovo, sarà la Chiesa dei giovani: ha al suo fianco, incorporata al suo stesso edificio, la Scuola Apostolica della Congregazione, che accoglie Apostoline, Aspiranti e Postulanti; dall’altro lato l’Oratorio maschile; poco più avanti, il Collegio Santo Bambino, i Seminari Maggiore e Minore, la Scuola Convitto Professionale, la Sede degli Scouts e delle Guide, il Collegio Peana. Una fioritura di giovani che crescono e si preparano intorno all’Altare di Dio, sotto la protezione della Vergine Immacolata. E’ una promessa veramente feconda, la cui fecondità riposa anche sotto queste zolle, su questa terra benedetta che tante anime consacrate a Dio hanno santificato con la loro presenza. Ormai, dunque, le rocce del vecchio “San Michele” hanno ripreso vita e questa nostra antica Eporedia, che per secoli ha custodito nel suo punto più alto il vetusto Convento di Santa Maria, vede la sua storia rifiorire e, in un innesto nuovo, rivive le sue antiche e gloriose memorie di fede e di pietà mariana. Da buoni eporediesi, conserviamo ancora nel ricordo, con gelosa nostalgia, le linee classiche del Monastero, con il suo campanile romanico, il portichetto artistico, i chiostri solenni; ma questo nuovo che si sostituisce al vecchio ci fa pensare alla vita che si rinnova e, senza ripetersi mai, conserva nel seno gli eterni principi della sua fecondità.
La processione col quadro miracoloso.

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