PALAZZO – Nell’ambito del primo Festival Culturale della Via Francigena Canavesana, sabato 11 giugno, si è svolta la Camminata da Bollengo a Palazzo Canavese, organizzata dall’associazione La Via Francigena di Sigerico di Ivrea, con l’ausilio di Comune, Pro Loco e Banda musicale palazzesi.

Il saluto del sindaco Silvano Signora ha dato il via a un percorso a tappe attraverso i luoghi meno conosciuti del paese, con partenza dalla Panca del Passeggero e visita agli antichi resti dei Torrazzoni dell’ancora misterioso sito di epoca romana. I visitatori sono stati poi accolti all’interno dell’area di interesse storico, nella residenza di Elsa Giovannini, che ha illustrato gli elementi caratteristici di questo sito e ricordato, tra l’altro, i lunghi anni di ricerche e studi inerenti la storia locale effettuati con Osvaldo Grasso, Piera Monti e la maestra Lea Monti.

Il percorso è proseguito verso il Centro comunitario “Adriano Olivetti”, poi si è snodato fino all’antica chiesa parrocchiale, la cui storia è stata illustrata dal diacono Alessandro Ugo, e che ospitava per l’occasione una mostra di antichi paramenti liturgici appartenuti a generazioni di sacerdoti. Nel Ricetto, situato nell’area adiacente all’attuale campanile, erano esposti antichi attrezzi agricoli in uso fino al secolo scorso.

Di notevole interesse la visita all’interno di una cellula del Ricetto, fino a poco tempo fa utilizzata come cantina, che è stata riportata alla destinazione d’uso originaria, ovvero di rifugio in caso di pericolo per gli abitanti dell’antico borgo, e quindi allestita con focolare, tavolo, letto, suppellettili e arredi d’altri tempi.

Il foltissimo gruppo di partecipanti ha poi visitato l’antico e sempre suggestivo lavatoio, luogo d’incontro delle “lavandaie” d’altri tempi, che sono rimaste proverbiali perché proprio qui diffondevano la cronaca del paese.

La passeggiata è proseguita attraverso l’Orto della Mandragora, che ospita eventi su prenotazione, e che si allarga intorno a una tipica cascina canavesana risalente al XVIII secolo, restaurata lasciando intatta la struttura originaria, nella quale è stato allestito un piccolo museo dell’agricoltura, con vista sul “giardino dei semplici” e su un delizioso laghetto ombreggiato da alberi antichi. Infine la visita alla vecchia Burraia, casotto in pietra nel quale venivano conservati i derivati del latte, edificato dalla saggezza contadina su una sorgente d’acqua freschissima, riparato da una folta vite a pergola e completato da una vasca interrata che raccoglieva l’acqua in esubero per renderla utilizzabile.

Le note allegre di alcuni strumentisti della Banda hanno dato inizio al rinfresco offerto dall’Amministrazione sotto il grande ippocastano della chiesa di San Genesio, e la camminata ha avuto un inatteso e felicissimo epilogo, trasformandosi in un momento di festa.

Alcuni partecipanti si sono fatti coinvolgere (travolgere, diremmo) dall’atmosfera gioiosa danzando a tempo di musica sul prato, proprio come si faceva tanti decenni fa durante le sagre paesane.