Un passo in avanti verso l’istituzione del Parco naturale dei Cinque Laghi di Ivrea – che comprenderà i laghi Sirio, San Michele, Campagna, Pistono e Nero – è stato compiuto martedì a Torino, dove la consigliera metropolitana delegata ad ambiente, parchi e aree protette, Barbara Azzarà, e i sindaci di Borgofranco, Cascinette, Chiaverano, Ivrea e Montalto Dora hanno formalizzato, siglando un protocollo d’intesa, la costituzione di un gruppo di lavoro per dare vita all’area protetta. L’attività del gruppo, peraltro, sarà aperta ai contributi di cittadini e associazioni del territorio, che potranno avere voce in capitolo sull’elaborazione della proposta definitiva da sottoporre alla Regione.

Il progetto, partito alcuni anni or sono – e andato un po’ a rilento, visto il non eccessivo interesse nutrito dalle precedenti Amministrazioni eporediesi –, ha avuto il consenso della Regione Piemonte e della Città metropolitana di Torino, che sarà l’ente gestore del parco, come già avviene per le altre aree protette del territorio. I sindaci dei cinque Comuni hanno condiviso l’esigenza di elaborare un progetto che ritengono fondamentale per valorizzare una porzione importante dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea.

L’accesso ai finanziamenti nazionali ed europei potrebbe consentire in futuro di sviluppare iniziative turistiche, sportive e naturalistiche che deriveranno dal lavoro comune. Il testo del protocollo d’intesa, messo a punto dalla Direzione sistemi naturali della Città metropolitana, è stato approvato dai Consigli comunali interessati.

Un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dei cinque Comuni e della Città metropolitana si è occupato di perimetrazione dell’area del parco e definizione di obiettivi, contenuti e modalità di gestione.

“Con la successiva approvazione della legge istitutiva da parte della Regione Piemonte – spiega Barbara Azzarà -, il Parco dei Cinque Laghi potrà entrare a pieno titolo nella Rete Ecologica Regionale, nel Sistema regionale delle Aree protette del Piemonte e nel Sistema delle Aree protette gestite dalla Città metropolitana”.

L’ente di area vasta avrà il compito di attuare gli indirizzi elaborati dal gruppo di lavoro e approvati dalla Regione, traducendoli in atti di programmazione o regolamentazione. Assicurerà la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa, compresa l’adozione di tutti gli atti che impegnano il Parco verso l’esterno, con poteri autonomi di spesa, nell’ambito delle risorse formalmente assegnate o reperite da soggetti terzi.

Città metropolitana assicurerà poi le funzioni tecnico-professionali, ispettive, di vigilanza, di consulenza, studio e ricerca. Provvederà alle attestazioni, certificazioni, comunicazioni, diffide, verbali, autenticazioni e legalizzazioni e ad ogni altro atto che costituisce una manifestazione di giudizio e conoscenza. Potrà infine sostenere le associazioni e le organizzazioni di volontariato che hanno come fini statutari o come oggetto sociale obiettivi analoghi e non contrastanti con le finalità del Parco, favorendone l’accesso alle strutture e ai servizi.