(g.f. – e.g.) – Venerdì 20 giugno presso la piccola accogliente chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Pasquaro, si è parlato di Pier Giorgio Frassati, il giovane Beato torinese, amante di Dio e degli uomini, che il 7 settembre prossimo sarà canonizzato.

Relatore Domenico Zeni che, ha precisato presentandosi, non si definisce uno studioso di Frassati, ma un suo amico fin da quando, studente universitario, sentì parlare di questo giovane, in particolare da don Luigi Giussani e da Papa Giovanni Paolo II che, in visita a Torino nel 1980, lo accostò a San Giovanni Bosco.

Titolo dell’incontro.” Pier Giorgio Frassati: l’avventura di un uomo vivo” sta proprio ad indicare, come sottolineò anche Papa Giovanni Paolo II, come Frassati, pur giovane e ricco, avesse scelto la bontà e la fede, vivendo intensamente la sua vita cristiana dedicandosi agli altri in amore e servizio. 

Egli stesso spiegava la differenza tra vivere e vivacchiare, tra impegno e svogliatezza; e di certo il suo impegno spaziava a 360 gradi: nell’Azione Cattolica, nella Fuci, nella congregazione di San Vincenzo de’ Paoli, terziario domenicano, oltre che amante dello sport, della poesia e dell’alpinismo, ma come ha sottolineato il relatore, in ogni situazione, drammatica, gioiosa, dolorosa o lieta, egli era testimone di fede in Cristo, straordinario modello di vita cristiana.

Le parole del Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero per le cause dei Santi, rafforzano questo pensiero: egli sostiene che: “…il fatto di aver cercato di confrontare il valore della fede con tutto l’arco delle esperienze umane, operando caritatevolmente in ogni ambito: negli ambienti dell’università, del lavoro, della stampa, dell’impegno politico e partitico, e dovunque era necessario difendere le libertà sociali, cercando sempre di concepire e fomentare l’associazionismo, come amicizia cristiana destinata alla nascita di un cattolicesimo sociale” fosse veramente l’elemento nuovo.

 

E proprio al funerale di Piergiorgio, due giorni dopo la sua morte avvenuta il 4 luglio 1925 per una polmonite fulminante, si inizia a rivelare, alla famiglia e al mondo, la grandezza della sua testimonianza cristiana con la presenza di una folla innumerevole, per lo più poveri, che aveva soccorso o anche solo accarezzato con la sua vita.

Citando ancora Papa Giovanni Paolo II, egli scrisse che Pier Giorgio era un giovane che visse la sua giovinezza “tutta immersa nel mistero di Dio e dedita al costante servizio del prossimo”.

E per ultime le sue significative parole: “Gesù mi fa visita ogni mattina nella Comunione, io la restituisco nel misero modo che posso, visitando i poveri”.

***

Per restare sempre aggiornati sulla comunicazione pastorale proposta da www.risvegliopopolare.it, è possibile iscriversi al nostro

Canale di Whatsapp – cliccando qui –

Ciascuno di Voi (ogni persona, Parrocchia, gruppo, Ente, Istituto) può inviare corrispondenze, appunti, fotografie, brevi filmati, anche utilizzando la casella mail dedicata all’edizione web

risveglioweb@risvegliopopolare.it

 che sarà come sempre scaricata ogni giorno.

Tutti i Vostri contributi saranno subito esaminati.

 Chi preferisce potrà utilizzare whatsapp al numero

 335 8457447 

Grazie

 ***