(Editoriale)

È sceso il silenzio nelle aule di scuola, nei corridoi, nei cortili. Ieri si è chiuso un altro anno scolastico, passato in un batter d’occhio. Se ne va in soffitta portando con sé vecchi e nuovi problemi che riemergeranno alla riapertura autunnale, così come le piccole e grandi buone idee che nel tempo cercano di trasformare la scuola, sempre uguale ma mai la stessa. In perpetuo evolversi, talvolta davanti, e talvolta a rincorrere le sfide dell’educazione moderna, dell’epoca che cambia, degli studenti che aspirano ad andare alla carica del mondo.

La campanella più amata è quella che suona la fine dell’ultima ora dell’ultimo giorno di scuola, dopo la quale la città è pacificamente invasa dagli studenti, divertiti da gavettoni e qualche scherzo. C’è chi sa di avercela fatta per quest’anno e chi sa di essere in bilico. Per gli esaminandi l’anno non è finito, anzi il raid finale chiede ancora energie e concentrazione.

Ma che fare ora che la scuola ha chiuso i battenti? Le vacanze, i giochi, il relax, lo studio riparatore se il caso, qualche bella lettura, lo sport, le amicizie, il servizio agli altri, la cura dell’anima e dello spirito, i centri estivi. Tutto o quasi, fuorché la noia, il vuoto, il disimpegno. Tentazioni sempre pericolose.

Le vacanze cambiano le abitudini della giornata, anche per i genitori, che se lavorano devono trovare sostegno presso iniziative che accolgano i figli almeno nelle ore in cui lo faceva la scuola. Talvolta il problema non è facile da risolvere; per i figli piccoli che di assistenza e accompagnamento hanno bisogno e anche per i più grandi che la solitudine e l’inerzia possono disturbare.

L’evidente estinguersi della pandemia facilita adesso le iniziative di socializzazione estive, messe in crisi nelle due vacanze precedenti, tra limitazioni e timori che ne avevano tarpato la voglia e la possibilità sia di organizzarle che di parteciparvi.

Nel numero della scorsa settimana già ci eravamo posti la domanda di come sarebbero stati i centri estivi 2022. Identificando e permettendoci di suggerire tre punti cardine sui quali potrebbero poggiare: inclusione, alfabetizzazione emotiva ed ecologia. La scuola aiuta a crescere, le attività estive anche, lungi dall’essere solo un comodo parcheggio.