(giancarlo guidetti) – Una chiesa gremita la parrocchia di S. Costanzo di Pont Canavese in cui si è celebrato la festa della “Virgo Fidelis ” patrona dell’ Arma dei Carabinieri, sabato 22 novembre 2025, per la giurisdizione della Compagnia di Ivrea della “Benemerita”.

La Madonna, Madre di Dio e dell’umanità, dunque, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, dell’Arma percepita come il presidio di legalità e sicurezza, non meno che di ascolto, più vicina al cittadino, alle municipalità, anche per la sua vasta articolazione territoriale.

La ricorrenza fu istituita da Papa Pio XII l’11 novembre 1949.

Dunque, una festa “giovane”, donata dalla Chiesa nell’immediato Dopoguerra, cogliendo una viva sintonia con il sentire del popolo di Dio, ancora tormentato dal ricordo, tutt’altro che elaborato ed ancor meno “metabolizzato” dalla memoria, della tragedia della guerra.

E, nella Seconda Guerra Mondiale, illustrarono doti di eroismo i Carabinieri, nell’ epica Battaglia di Culqualber conclusasi, dopo tre mesi di combattimenti (ci ritorneremo tra poche righe), proprio il 21 novembre 1941.

***

E’ sempre la pietà popolare ad inverare una sorta di “magistero” che nasce dal cuore (meglio dir così che “dal basso”) quando avverte – così nel corso dei secoli – come propria una ricorrenza la cui radice, comunque permeata di fede autentica, non attinge dalla Sacra Scrittura, bensì da narrazioni evangeliche “apocrife”, ma non per questo giudicate dalla Chiesa come falsa dottrina.

Si tratta, come sappiamo, della Presentazione di Maria al Tempio.

Invero, le numerose iridescenze che richiamano alla nostra devozione la figura di “Maria Bambina”, altro non fanno che aiutarci a meditare il mistero di una umanità che è tale in tutte le sue fasi (dalla Natività, fino alla “dormitio Virginis Mariae”) e, tuttavia, Lei sola nell’umanità, preservata dal peccato originale in previsione di quella maternità divina che ci avrebbe reso fratelli del Salvatore e – anche se dimostriamo così spesso di non comprenderlo – fratelli tra noi: figli di un unico Padre.

Nel giorno del 21 novembre, dunque, convergono tre canoni di riflessione e memoria: l’istituzione del patronato di Maria per l’Arma dei Carabinieri, la festa della presentazione di Maria al tempio e la fine di quella battaglia di Culqualber in Etiopia che, pur nell’esito infausto, illustrò l’eroismo dei Carabinieri. Eroismo che fu subito riconosciuto anche dal nemico vincitore.

Battaglia combattuta nella zona di Gondar in Etiopia dal 6 agosto al 21 novembre 1941 fra italiani e britannici; tale fu il valore con cui si immolarono i Militi dell 1° Gruppo Mobilitato dei Carabinieri, che ai pochi sopravvissuti, gli avversari, tributarono l’ onore delle armi.

La bandiera dell’ Arma dei Carabinieri fu insignita della medaglia d’oro al valore militare.

Come ieri, anche ai nostri giorni innumerevoli sono i campi di battaglia in cui si cimentano i nostri Militari: atti di eroismo, sacrifici, fedeli a quei veri valori fondamentali, a difesa, anche a costo della propria incolumità, dei cittadini contro ogni tipo di sopruso.

Tanti, troppi sono i militari che hanno pagato dando il loro contributo contro ogni tipo di violenza,  lasciando vedove ed orfani.

La celebrazione si unisce, anche alla ” Giornata dell’ Orfano ” Ente nato nel 1848 sostenuto da contributi volontari dell’ Arma, una delle più antiche e concreta espressione di solidarietà dell’ Istituzione, che si dedica all’ assistenza, al sostegno, alla crescita ed alla formazione degli Orfani dei Militari dell’ Arma dei Carabinieri.

Una festa, ancora, profondamente legata alla nostra terra, il Piemonte, che in fondo è anche al culla dell’ Arma dei Carabinieri, di cui la Vergine è Patrona.

Fu, infatti, un Ordinario Militare originario di Cavallerleone, in provincia di Cuneo, l’Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero, a comporre la “Preghiera del Carabiniere”, lettura immancabile nella Liturgia che consacra questo giorno all’impegno ed al sacrificio dei Militi dell’Arma, la Benemerita

La S. Messa presieduta a Pont dal cappellano militare Tenente Colonnello Don Diego Maritano concelebrata dal parroco Don Gian Paolo Bretti e dal Diacono Maurizio Rastello, (il nostro video ne ripropone un’ampia sintesi) ha vissuto momenti di rara intensità.

Non è mancata la partecipazione, oltre che della comunità di fedeli, della locale corale, ai tanti militari, dei rappresentanti delle Istituzioni civili, di Regione, Provincia dei tanti Sindaci del territorio e delle tante Associazioni.

E’ proprio la presenza di molte “fasce Tricolori” a testimoniare efficacemente, meglio delle parole, il legame tra le Comunità locali e le Stazioni dei Carabinieri che costellano province e regioni.

Per tutti i Sindaci del territorio ha portato un apprezzato saluto il Primo Cittadino di Pont Canavese, Paolo Coppo.

A tutti il nostro Grazie, ma ci sia concesso il nostro grazie particolare al Cap. Armir Gjeci Comandante della Compagnia di Ivrea (alla sua prima uscita) che, in occasione della lettura della ” Preghiera del Carabiniere ” a nome di tutti i militari, ha rinnovato invocazione di aiuto e protezione, di promessa di fedeltà (nei secoli fedele).

La fedeltà valore fondamentale che tutti siamo invitati a testimoniare, ricordando in particolare il ruolo dell’Arma nell’assicurare sempre ai cittadini legalità e sicurezza.

***

Per restare sempre aggiornati sulla comunicazione pastorale proposta da www.risvegliopopolare.it, è possibile iscriversi al nostro

Canale di Whatsapp – cliccando qui –

Ciascuno di Voi (ogni persona, Parrocchia, gruppo, Ente, Istituto) può inviare corrispondenze, appunti, fotografie, brevi filmati, anche utilizzando la casella mail dedicata all’edizione web

risveglioweb@risvegliopopolare.it

 che sarà come sempre scaricata ogni giorno.

Tutti i Vostri contributi saranno subito esaminati.

 Chi preferisce potrà utilizzare whatsapp al numero

 335 8457447 

Grazie

 ***