Inutile rintuzzare i molti pensieri e memorie che questa breve, ma – per usare le parole di un nostro remoto, pur dotto amico – “sostanziosa” catechesi affidata al web dal Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Cerrato, fa affiorare alla mente ed al cuore.

L’occasione è la dedicazione del mese di luglio al Preziosissimo Sangue di Gesù.

Storicamente, si deve rilevare che fu il Papa Pio IX a stabilire che la prima domenica di questo mese fosse dedicata al “Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo”.

Ora – lo richiama il Vescovo nel video che apre questo articolo – con la riforma liturgica, la Festa liturgica è unita alla Solennità del Corpus Domini. Resta, però, un’eccezione: il 1 luglio, a Gerusalemme, nella Chiesa del Getsemani, la Festa è celebrata facendo memoria del sangue versato dal Signore nella sua agonia (…). Per ricordare l’evento, si spargono sulla pietra dell’agonia petali di rose rosse, nel corso della celebrazione della Santa Messa, nella Basilica.

Onorare il Preziosissimo Sangue è esaltare la Misericordia di un Dio che, dal sacrificio del Figlio, fa scaturire la sorgente della nostra salvezza.

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Le rose, dunque, e il sangue, parole che suscitano memorie ed emozioni.

Alle rose rimanda il pensiero quando si ricordi lo struggente poema, in varie versioni poi reso anche in musica,

(eccone una)

di Joseph Mary Plunkett, “I see His Blood upon the rose”.

Ho visto scrive il giovane intellettuale irlandese, mite ed indomito fino al sacrificio di séil Suo Sangue sulla rosa / e nelle stelle la gloria dei Suoi occhi.

Ma – rientrando subito dalla breve evasione nei territori della poesia – questa occasione può essere di stimolo per inscrivere nella nostra agenda mattutina, proprio per il mese di luglio, qualche pensiero, sostenuto dalla lettura della Parola, per (ri)mettere al centro lo studio di questo tema.

Che ci viene proposto come segno di contraddizione, nella nostra esperienza umana, sin da quella domanda, severa, inquisitoria e senza appello che il Padre rivolge a Caino: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra” (Genesi, 4,10).

Per condurci poi alla contemplazione della Verità che viene rivelata insieme all’identità di quella “moltitudine immensa” di santi vestiti di bianche vesti; sangue innocente, riscattato dal Sangue versato per tutti noi:

Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?».  Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello. (Apocalisse, 7, 13-15).

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Ma ora non sottraiamo altro tempo all’ascolto della parola del Vescovo, che ci conduce per mano verso il mese di luglio.