di Steven Spielberg
paese: Usa, 2018
genere: drammatico
interpreti: Tye Sheridan, Olivia Cooke, T.J. Miller,
Ben Mendelsohn, Simon Pegg
durata: 2 ore e 20 minuti
giudizio: interessante

A poca distanza di tempo da “The Post”, Steven Spielberg imperversa nelle sale cinematografiche con un’opera totalmente diversa, che segna un ritorno ad alcune sue antiche passioni come la fantascienza e gli effetti speciali.
Difficile forse oggi realizzare qualcosa di veramente nuovo sul tema, ma “Ready Player One” ha sottolineato quanto sia articolata la definizione di “oppio dei popoli”, se attribuita alle tante forme della conoscenza umana.
Il futuro è distopia: nel 2045 il mondo si trova al collasso, sopraffatto dall’inquinamento, dall’incuria ambientale, dalla sovrappopolazione, e per l’affaticata stirpe umana non rimane altro che cercare sollievo in Oasis, un mondo composto da una fantasmagorica realtà virtuale.
Anche il giovane Wade Watts che abita a Columbus nell’Ohio, in una delle tante periferie del pianeta, si rifugia in Oasis che non è soltanto un gioco digitale, ma un vero e proprio universo, dove chi entra ha una vita a sé e quella vita spesso diventa l’unica da desiderare. Il creatore del sistema virtuale elettronico è il defunto James Hallidai, informatico appassionato degli anni Ottanta, dalla mente diabolica e visionaria: all’interno del marchingegno elettronico si prospetta una vera e propria gara alla ricerca dell’Easter Egg (letteralmente uovo di Pasqua), il cui ritrovamento porterà a una fantastica eredità: avere il comando su Oasis e di conseguenza sul futuro. La creazione si rivela infatti una risorsa economica molto importante.
La storia è tratta dal romanzo omonimo di Ernest Cline; l’autore ha affermato che non sarebbe mai riuscito a scrivere neanche una riga senza la filmografia del regista americano: nulla sarebbe esistito senza E. T. e senza Harrison Ford.
Un film adatto a giovani nativi digitali? Sì, certo. Ad appassionati di giochi e nerd? Certamente… Ma anche, infine, a incrollabili sognatori come il regista Steven Spielberg.

Graziella Cortese