Dal 2005, la trasmissione radiofonica di Rai Radio2 “Caterpillar”, promuove annualmente una giornata sul risparmio energetico, chiamata “M’illumino di meno” e celebrata il 16 febbraio di ogni anno. Più recentemente, il Parlamento italiano ha istituito la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili e, il 16 febbraio scorso, ci sono stati i primi festeggiamenti ufficiali. Si cerca così di diffondere un pensiero, un’attenzione sulle risorse energetiche e su come ogni azione, piccola o grande, rivolta al risparmio di energia, sia fondamentale per salvare il pianeta.

Si sa che bisogna ridurre lo spreco di risorse naturali ed energetiche con una serie di comportamenti che limitino il consumo di energia elettrica non sostenibile. E già si insiste sull’eliminazione degli sprechi alimentari, il corretto riciclaggio dei rifiuti e l’uso di una mobilità sostenibilità. Quest’anno è stata posta attenzione sulle “comunità energetiche” e su tutti i modi in cui un gruppo di persone, ma anche di quartieri, aziende, scuole, Comuni possono organizzarsi per promuovere alleanze territoriali utili a produrre e distribuire energia da fonti rinnovabili.

Il concetto alla base del sistema è quello che un soggetto che non abbia come scopo e fonte di guadagno la produzione di energia si fornisca di un impianto di produzione di energia rinnovabile che vada a consentire sia l’autosostentamento, sia la possibilità di immagazzinare e vendere energia elettrica rinnovabile autoprodotta. Le comunità energetiche partecipano alla sfida per il raggiungimento degli obiettivi che l’Agenda 2030 ha posto in essere per la transizione energetica ma che pongono in modo centrale la partecipazione attiva del cittadino e della sua comunità di riferimento.

La sostenibilità ambientale diventa dunque un concetto che travalica la frontiera del consumo per riportare tutti verso un’alleanza utile a garantire un futuro migliore per l’intero paese. La sostenibilità quindi riguarda scelte che per loro natura sono inclusive, si sposa con la convivenza sociale, la aumenta, la sprona verso la condivisione di un valore universale.

Chi partecipa alla comunità energetica trasforma il proprio essere da consumer (consumatore) a prosumer (partecipante attivo nelle fasi del processo produttivo). La sostenibilità ambientale offre l’opportunità di rimettersi in gioco per potersi sentire parte di un tutto, al di là dell’età, del proprio conto in banca o della propria professione.