La pianista fornese Federica Bertot – cresciuta al Liceo Musicale di Rivarolo sotto la guida di Sonia Magliano, per poi completare il percorso di studi al Conservatorio di Alessandria – ed Emanuele Sartoris, eccellente pianista (jazz e non solo) che dal 2018 – al rientro in Italia da un’esperienza oltreoceano e all’inizio della sua collaborazione con la trasmissione di Rai5 “Nessun dorma” – alla scuola rivarolese segue la classe di improvvisazione pianistica, collaborano ormai stabilmente a un progetto che incrocia musica classica e jazz e che ha aperto, l’11 ottobre, la rassegna organizzata da Erremusica alla Biblioteca nazionale “Andrea della Corte” nel Parco della Villa della Tesoriera di Torino.

Una scommessa puntata su un pilastro della tecnica compositiva classica, Johann Sebastian Bach, e sul meglio dell’improvvisazione basata su un attento lavoro di analisi storica, ma allo stesso tempo di sperimentazione.

L’unione di questi mondi – spiega Sartorisha portato gli ascoltatori a comprendere, attraverso due, tre o quattro mani, perché il sommo Bach sia considerato non solo padre fondatore di un inarrivabile e cristallino stile compositivo, ma anche capostipite di uno stile improvvisativo che lo porta a essere riconosciuto come uno dei primi ‘jazzisti’ della storia”.

Bertot e Sartoris hanno analizzato ed elaborato alcuni dei celebri preludi contenuti nell’opera “Il clavicembalo ben temperato”, estasiando sia il folto pubblico che gli organizzatori.

È prevista una replica dell’esibizione il 26 marzo, sempre a Torino, al Jazz Club.

Redazione Web