(alessandro elia) – Dal 29 al 30 dicembre 2025 gli Animatori e i ragazzi del post-Cresima dell’Oratorio di Rivarolo – in tutto 48 giovani – hanno vissuto due giornate intense e significative presso la Casa Alpina Don Macario a Signols, frazione di Oulx.
Un ritiro di Natale che ha unito formazione, spiritualità e gioco, offrendo ai partecipanti un’occasione concreta per fermarsi, riflettere e guardare con maggiore consapevolezza al proprio ruolo educativo e al proprio cammino personale.
L’iniziativa è stata organizzata da Don Antonio Luca Parisi, supportato dal Diacono Simone Mezzano e dallo scrivente Educatore Alessandro Elia, che hanno curato sia gli aspetti logistici sia quelli formativi, garantendo un’esperienza preparata con attenzione e profondamente coinvolgente.
Nel corso del ritiro sono state proposte tre attività di riflessione, ispirate alla Leggenda dei Tre Fratelli raccontata nel romanzo Harry Potter e i Doni della Morte: una storia in cui i personaggi ottengono dalla Morte tre doni (la bacchetta di sambuco, la pietra filosofale e il mantello dell’invisibilità), che rappresentano tre modi diversi di affrontare la vita: il potere, l’amore, la fragilità.
A partire da questo racconto, i ragazzi sono stati accompagnati ad approfondire alcuni temi fondamentali dell’esperienza umana e cristiana, rileggendo la leggenda attraverso figure note della saga.
Voldemort è stato presentato come simbolo del primo fratello: la ricerca del potere assoluto, il desiderio di dominare tutto, perfino la morte, e la tentazione di essere sempre “i migliori” a ogni costo.
In questa prospettiva, il personaggio diventa metafora di una logica di competizione esasperata e di una libertà che, anziché rendere vivi, imprigiona.
Severus Piton, invece, ha incarnato il secondo fratello, legato all’amore e al desiderio di redenzione.
Nella sua storia di sacrificio, fedeltà e dolore, emerge il tema di una libertà che nasce dalla gratuità, dalla capacità di donarsi senza calcolo, anche quando questo comporta fatica e incomprensione.
Infine Albus Silente, figura saggia e consapevole, è stato accostato al terzo fratello: colui che accetta il limite, non fugge dalla morte, non usa il potere per sé ma lo mette a servizio degli altri.
In lui si riflette il passaggio “dalla morte alla vita”, la possibilità di trasformare fragilità e finitezza in un cammino di responsabilità e maturità.
Accanto ai momenti di riflessione non sono mancati tempi di svago e dinamismo.
Animatori e Aiuto Animatori hanno partecipato a due grandi giochi, pensati non solo come semplice intrattenimento, ma come strumenti educativi capaci di favorire collaborazione, spirito di squadra, capacità di ascolto e divertimento condiviso.
Non poteva mancare poi la passeggiata verso Sauze d’Oulx, occasione per immergersi nella natura alpina, respirare aria fresca e intraprendere un itinerario simbolicamente legato al percorso di crescita personale e comunitario che ciascuno è chiamato a compiere.
Il ritiro si è concluso in un clima di gratitudine e soddisfazione.
I partecipanti sono tornati a casa con idee più chiare, nuovi stimoli e una rinnovata consapevolezza della responsabilità educativa che li attende.














