La Commissione nazionale valutazione film della CEI propone un Sussidio per riflettere, attraverso cinque titoli, su tre azioni precise – Vedere, Ascoltare, Parlare – che danno vita alla comunicazione.

A presentare il Sussidio “Cinema che parla col cuore” – preparato dalla Commissione Nazionale Valutazione Film della Cei curato da Massimo Giraldi, Sergio Perugini, don Andrea Verdecchia ed Eliana Ariola – è stato Vincenzo Corrado, direttore nazionale dell’Ufficio Comunicazioni Sociali.

L’impegno è “dare centralità al cuore”, obiettivo richiamato dal racconto per immagini dei titoli proposti nel Sussidio: “Grazie ragazzi” (2023) di Riccardo Milani; “The Fabelmans” (2022) di Steven Spielberg; “Un anno con Salinger“ (“My Salinger Year”, 2021) di Philippe Falardeau; “Non così vicino” (“A Man Called Otto”, 2023) di Marc Forster.

Ad ognuno di questi film è accostato un verbo che ricorda il movimento: andare (“Grazie ragazzi”); vedere (“The Fabelmans”); ascoltare (“Un anno con Salinger”); parlare col cuore (“Non così vicino”).

A corredo delle proposte selezionate tra la produzione più recente non manca un omaggio a un classico del cinema come “Vacanze romane” (“Roman Holiday”, 1953) di William Wyler, di cui ricorrono i 70 anni.

Sulla figura del protagonista Joe Bradley (Gregory Peck) – sottolinea il direttore dell’Ufficio – il ricordo diventa invito agli operatori della comunicazione a rimettere al centro il codice deontologico, i valori. Insomma, ad agire con il cuore”.

Proprio come evidenziato dall’Acec nella nota a firma della responsabile della formazione e azione pastorale, Arianna Prevedello: “Non è un affare solo di lettere, di vocali e consonanti di qualsivoglia lingua, è cercare posture e atteggiamenti che dicano prima di tutto il bene per l’altro, prima ancora che per le sue idee, il rispetto della sua condizione prima ancora che il venire riconfermati nei nostri modi di vedere il mondo”.

Redazione Web