Con Silvano Crosasso, mancato dopo alcuni mesi di malattia la scorsa domenica 19 marzo all’età di 80 anni, l’intera valle Soana saluta un uomo che è stato indiscusso protagonista degli ultimi 40 anni di vita amministrativa dei tre Comuni valligiani.

Originario di Ingria, classe 1942, Crosasso ne era stato vicesindaco all’inizio della sua esperienza di amministratore pubblico, per poi, negli anni ‘80 dello scorso secolo, diventare primo cittadino di Ronco Canavese e, dal 2004 al 2014, sindaco di Valprato Soana, maturando nel frattempo anche una breve esperienza come consigliere provinciale.

Geometra e imprenditore, sia nel settore immobiliare che in quello dei servizi funebri insieme al figlio Danilo (che, come lui, è stato sindaco sia di Valprato che di Ronco), Silvano Crosasso era un personaggio molto noto non solo in valle Soana, ma in tutto l’alto Canavese per le sue molteplici attività imprenditoriali.

Il suo legame con la valle in cui era nato era sempre rimasto fortissimo e, anche dopo aver lasciato tutti gli impegni amministrativi, trascorreva ancora gran parte del suo tempo nell’abitazione che si affaccia sulla piazza centrale di Ronco, e non era infrequente incontrarlo per le vie del paese o impegnato nel gioco delle carte di cui era grande appassionato.

Silvano era un punto di riferimento per gli amministratori locali, per la sua esperienza e la sua profonda conoscenza della valle – afferma il sindaco di Ingria, Igor De Santis –, ed era sempre rimasto molto vicino a Ingria, suo paese natale, dove tornava sovente e non mancava mai di partecipare alla festa patronale. Silvano era una figura conosciuta da tutti, un simbolo, la sua scomparsa è certamente una grande perdita per l’intera valle”.

I funerali di Silvano Crosasso si sono svolti nel pomeriggio di mercoledì 22 marzo, nella chiesa parrocchiale di Ronco, ed è stata per molti valsoanesi l’ultima occasione per porgere un saluto al loro ex sindaco e unirsi al dolore della moglie Renata, del figlio Danilo, della nuora Corinna e delle adorate nipoti Nathalie e Isabella.

Marino Pasqualone

Redazione Web