Una importante operazione di polizia giudiziaria è stata portata a termine nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato di Novara, che ha avuto il suo epilogo con l’arresto di tre individui resisi a vario titolo responsabili dei reati di falsificazione di targhe, truffa e furto in danno di persone anziane, nonché di ricettazione di monili d’oro, gioielli con pietre preziose e denaro sottratti a questi ultimi, per un valore complessivo di circa 70.000 euro.

Nel corso dei controlli sulla tratta autostradale Torino-Milano, effettuato da pattuglie della Polizia Stradale in abiti civili, era stata notata un’autovettura Ford Fiesta di colore chiaro che procedeva a velocità particolarmente sostenuta e le due targhe (davanti e dietro) erano diverse per due lettere invertite.

Gli agenti hanno appurato che le due targhe corrispondevano ad altrettanti veicoli di altro modello e colore, per cui, dopo avere intercettato la vettura sospetta, gli Agenti della Polizia Stradale l’hanno seguivano sino alla barriera autostradale di Rondissone, dove, con l’ausilio di ulteriore personale della Sottosezione Autostradale di Settimo Torinese, nonostante il tentativo di darsi alla fuga, sono riusciti a trarre in arresto i tre malviventi che in quel momento si trovavano a bordo (tutti italiani, residenti nel canavese, classi 1979, 1969, 1985, pluripregiudicati e recidivi).

Le indagini sono state coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea dott.ssa Chiara Molinari. Durante la perquisizione all’interno dell’autovettura sono stati trovati numerosi oggetti preziosi e denaro, provento di numerose truffe nei confronti di persone anziane, raggirate anche mediante l’esibizione di falsi tesserini di riconoscimento appartenenti all’Arma dei Carabinieri, o qualificandosi come impiegati del Comune che dovevano svolgere sopralluoghi in abitazione. Inoltre, i malviventi utilizzavano diverse targhe clonate già predisposte con caratteri alfanumerici diversi, applicate con supporto adesivo di volta in volta al veicolo utilizzato, al fine di non renderlo identificabile anche in occasione di transito presso i caselli autostradali senza corrispondere il pedaggio, oin caso in infrazioni al codice della strada rilevate da tramite le apposite apparecchiature.

Per tutti è stata disposta la custodia cautelare in carcere ad Ivrea. Nel baule dell’auto gli agenti hanno trovato anche una cagnolina. Tramite il microchip di riconoscimento, è stata identificata anche la piccola “Briciola” che, rubata nell’ultimo raid, è stata riconsegnata ai legittimi proprietari, che non si trovavano in casa al momento del furto ed erano quindi ignari della sottrazione della loro cagnolina.