Sarà festa grande oggi, domenica 16 ottobre, per la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo di Roppolo Castello, una festa solennizzata dalla presenza del vescovo di Biella monsignor Roberto Farinella.

L’occasione viene dall’inaugurazione (con annessa benedizione) del restauro dell’organo Landesio, che da ormai quasi due secoli diffonde le sue note nell’edificio sacro roppolese.

L’evento porta con sé un duplice motivo d’interesse per Ivrea: oltre agli aspetti di natura fortemente affettiva verso il prelato che, dopo essersi formato nella diocesi eporediese, ora guida quella biellese, va sottolineato il legame storico che il capoluogo canavesano ha con lo strumento testé restaurato dalla ditta novarese Fratelli Marzi nel piccolo borgo della Serra.

Un legame, quest’ultimo, che costituisce un vero e proprio “scoop”, frutto di una recentissima scoperta fatta da Aronne Pastoris, che ha curato con Stefano Marzi l’elegante opuscolo stampato in occasione del restauro.

L’organo, realizzato da Giacomo Filippo Landesio (Levaldigi 1696–1762/63?) è stato censito insieme alla quarantina di strumenti frutto dell’opera dello stesso costruttore cuneese, sparsi nel Piemonte e soprattutto nella provincia di Torino.

La presenza a Roppolo di quest’organo risale al 1827, a giusti 65 anni dopo la morte del Landesio: nell’archivio parrocchiale l’instancabile Pastoris ha rinvenuto la documentazione che certifica l’acquisto in quell’anno, mentre del 1831 è la registrazione del pagamento di lire 1300 “per la compera” dell’organo avvenuta a Ivrea, nonché di altre 1898 lire per le spese d’installazione.

La scoperta dell’origine ha inevitabilmente incuriosito Pastoris, che Ivrea la conosce bene, anche per avervi frequentato gli studi superiori, al Liceo classico “Botta”.

Ed è così, che su suggerimento del maestro Alessandro Veneri, organista del Duomo eporediese, ha iniziato a indagare in merito alla provenienza, prendendo in esame innanzitutto le chiese scomparse negli ultimi due secoli.

Un indizio rivelatosi decisivo è stato rinvenuto nel volume, pubblicato nel 2011 dall’Associazione di Storia e Arte Canavesana, dedicato allo storico Convento di San Francesco, che oggi ospita gli uffici della Questura.

Qui infatti, grazie agli accenni all’antica chiesa dedicata al santo d’Assisi (e alle relative fotografie) si apprende che l’edificio sacro, decaduto in seguito alla soppressione dell’ordine religioso francescano da parte di Napoleone, era divenuto proprietà comunale.

E tale rimase sino agli anni ‘30 del ‘900, quando dopo essere stato utilizzato dal Comune e dalla Cooperativa del Gas per ricoverare i propri automezzi, venne infine demolito.

Pastoris ha quindi scoperto presso l’Archivio storico d’Ivrea una planimetria del 1880 e soprattutto l’incasso di una rendita di lire 1300 (che coincidenza…) dal vecchio Convento di San Francesco.

Logico quindi collegare quell’incasso all’uscita materiale dell’organo, anche se non sono state ancora rinvenute carte che riferiscano in modo esplicito l’alienazione dello strumento.

Tuttavia un’ulteriore conferma pare venire dalla citata planimetria della chiesa di San Francesco di fine ‘800, in cui le misure della ipotetica prima sede dello strumento paiono coincidere perfettamente con quelle dell’organo oggetto dei recenti restauri.

È dunque così che l’appuntamento di domenica 16 ottobre, se riveste come ovvio particolare importanza per la comunità roppolese, nondimeno offre motivi di indubbio interesse per gli eporediesi.

Il programma prevede alle 16 l’inaugurazione alla presenza di autorità civili e religiose e la benedizione impartita dal vescovo Farinella; quindi alle 16,30 si terrà il concerto d’inaugurazione con organista il maestro Alessandro Veneri, che eseguirà musiche di M. Rossi, V. Pellegrini, G.B. Fasolo, G. Corsini, J.P. Sweelink, L.N. Clèrambault, D. Buxtehude, J.S. Bach e J.A. Reincken.

Le celebrazioni legate al restauro proseguiranno sabato 22 ottobre (alle 21) con un concerto avente per protagonisti il Coro Concentus di Cavaglià e il Coro Liturgico di Roppolo, mentre il successivo sabato 29 (sempre alle 21) i restauratori Fratelli Marzi illustreranno i vari aspetti dei lavori eseguiti al pregevole organo Landesio, che dopo qualche decennio di vita eporediese da ormai quasi due secoli costituisce un patrimonio storicamente notevole per la comunità roppolese.

Tiziano Passera