CUORGNÈ – La comunità parrocchiale di Salto Canavese ha celebrato la scorsa settimana la festa in onore del proprio patrono San Giacomo apostolo.

Nei giorni precedenti la festività liturgica si sono svolte diverse iniziative di carattere ricreativo: in collaborazione con varie Associazioni locali e il Comune di Cuorgnè sono state rivolte ai giovani e meno giovani proposte di aggregazione e condivisione. In parrocchia, nella serata di giovedì 21 ha avuto inizio il Triduo in onore di San Giacomo: il parroco don Sheejan Kalathiparambil ha guidato la preghiera e la recita del Santo Rosario; a seguire un bellissimo intrattenimento musicale offerto dal Coro del CAI di Cuorgnè. Venerdì 22 dopo il momento religioso, si è esibita la Banda Musicale cittadina con alcuni brani. Nella serata di sabato 23, vigilia della festività, durante la S. Messa celebrata da don Sheejan, come da tradizione sono stati ricordati tutti i parrocchiani defunti da San Giacomo 2021 a San Giacomo 2022; in Oratorio poi musica per i più giovani.

Il culmine delle celebrazioni religiose si è avuto domenica 24 luglio: in mattinata il gruppo dei Priori di quest’anno, le coppie che hanno festeggiato il loro Anniversario di Matrimonio, la sindaca di Cuorgnè Giovanna Cresto e i rappresentanti delle istituzioni civili e militari hanno accolto a fianco del parroco e del diacono Roberto l’arrivo del Vescovo di Ivrea monsignor Edoardo Cerrato, che ha salutato tutti con la sua consueta amabilità e il suo abituale sorriso prima di presiedere la Celebrazione Eucaristica delle ore 11. Durante l’omelia, il Vescovo ha esortato i fedeli a pregare e a seguire l’esempio di San Giacomo apostolo, “uomo semplice e non perfetto, che attraverso l’ascolto della Parola del Signore e in comunione di preghiera con Lui, ha trasformato la sua vita percorrendo unito a Cristo la via della santità e al martirio”.

Prima di concludere la Santa Messa, nel ringraziare personalmente quanti a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione del recente restauro del campanile e della facciata della chiesa, don Sheejan ha ricordato un po’ di storia della parrocchia di Salto (di origine molto antica, risalente all’anno 1000, successivamente e a più riprese ampliata sino ad assumere l’aspetto attuale nel 1854), citando una bella frase del suo compianto predecessore don Attilio Perotti: “Campanile e Chiesa sono due simboli di orientamento in mezzo alla confusione. Porto sicuro in mezzo alla bufera. Dimora in mezzo a noi del Vero Dio, che ci libera dalla schiavitù degli idoli”.

Al termine della funzione religiosa, uscendo all’esterno, monsignor Edoardo ha impartito la solenne Benedizione al campanile e alla facciata diventata luminosa dopo il sapiente e accurato restauro. I rintocchi festosi delle campane hanno salutato questo importante e memorabile evento. L’Associazione Sportiva Culturale Saltese ha concluso la festività a partire dal pomeriggio con animazione per i bambini e la cena di chiusura.