“Molto lavorò e soffrì per il rinnovamento della Chiesa e, costretto per questo a lasciare la sua sede, trovò rifugio a Montecassino, dove divenne Abate temporaneo. Fu un Pastore secondo il Cuore di Dio. Uomo di carità, esempio di vita evangelica. Fu detto ‘oracolo dei Vescovi e guida dei Pontefici’ ”.
Richiama la sintetica, quanto efficacissima definizione che ne dà il Martirologio Romano, per parlarci, nella odierna catechesi diffusa in internet, di San Bruno (o Brunone) di Asti (o di Segni, a seconda si preferisca ricondurne la memoria alla sede vescovile).
Non senza un certo compiacimento nel raccontare la vicenda umana di questo Vescovo, che potremmo dire “conterraneo” dello stesso Mons. Cerrato (nacque a Solero, nel 1045) il Vescovo ricorda quanto il Santo Pastore dovette soffrire per la sua inesausta lotta alla corruzione tanto presente in certo clero, alla simonìa nella attribuzione delle cariche ecclesiastiche, non meno che all’arroganza dell’Imperatore Enrico IV.
Ma San Bruno amò soprattutto la vita contemplativa, si fece difensore di quella sana dottrina senza la quale restano soltanto le nostre povere idee, foriere di poveri progetti destinati a rivelarsi effimeri.
Ed abbracciò la purezza della vita, che si realizza conformandosi a Cristo.
Un esempio quanto mai attuale, che tutti ci interpella.
Ma ora ascoltiamo la parola del Vescovo.