Divenuto sacerdote a Torino, aprì nella zona di Valdocco le Piccole Case della Divina Provvidenza, prima per i malati rifiutati da tutti, poi per “famiglie“ di handicappati, orfani, ragazze in pericolo e invalidi. Oltre a dare rifugio e assistenza materiale, avevano lo scopo di costruire un’identità umana e cristiana nelle persone emarginate. Fondò i preti della Santissima Trinità, varie famiglie di suore, i fratelli di S. Vincenzo, il seminario dei Tommasini. Fu formatore di vita religiosa e precursore dell’assistenza ospedaliera.