Le informazioni su di lui sono frammentarie confuse.
Pietro da Natalibus lo identifica con un eremita originario della Cappadocia e venuto in Italia dove sarebbe morto. Lo scrittore Palladio lo ricorda come un eremita, vissuto presso Gerico per molti anni in una spelonca. Altri pensano che si tratti del diacono di San Basilio o dell’Elpidio ricordato nella vita di S. Carotone.
Una vita redatta verso il XII secolo, e trovata in un leggendario della Biblioteca Capitolare di Spoleto, non ha alcun valore storico.
Visto, però, che il suo culto è particolarmente vivo nel Piceno, dove diverse città portano il suo nome, l’ipotesi più probabile è che egli sia vissuto proprio questa regione.